ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsCulturaItinerari e luoghi

Se sei di Palermo la riconosci dalle cupole: la chiesa che fu costruita (almeno) due volte

Le sue cupole sono uno dei simboli culturali della città. Sorge nell'abitato al di la del "Fiume del Maltempo". Nel suo chiostro c'è un giardino bellissimo

Balarm
La redazione
  • 14 ottobre 2023

Per visualizzare questo video, dai il tuo consenso all'uso dei cookie dei provider video.
Costruita la prima volta durante il papato di San Gregorio Magno nel 581, venne poi distrutta dagli arabi e ricostruita nel 1132 per volere del re normanno. Le sue cupole sono forse le più famose di Palermo.

Con questo video di Carmelo Di Salvo vi portiamo nella Chiesa di San Giovanni degli Eremiti.

Il Complesso Monumentale di San Giovanni degli Eremiti ricade nell'antico territorio del Transkemonia che comprendeva l'abitato posto al di là del torrente Kemonia o "Fiume del Maltempo", così denominato a causa delle piene rovinose, durante l'inverno.

Questa area, in epoca paleocristiana, venne utilizzata per la costruzione di chiese ipogee. Il monastero di San Giovanni degli Eremiti fu edificato, per la prima volta, durante il papato di San Gregorio Magno nel 581, il quale inviò una colonia di monaci benedettini provenienti da Roma.

L'edificio benedettino gregoriano si presume che dopo circa 260 anni sia stato distrutto dagli arabi che conquistarono Palermo nell'831. Dopo la fine della dominazione araba, intorno al 1132, per volere del re normanno Ruggero II, fu eretta, sugli stessi luoghi dell'antico monastero gregoriano, un'abbazia dedicata a San Giovanni Evangelista e a Sant'Ermete.
Adv
Finito il periodo di dominazione normanna cominciò il declino. Alla fine del ‘400 fu quasi abbandonato dai monaci e versava in condizioni precarie dal punto di vista strutturali.

La chiesa è orientata verso est, ha una pianta a croce commissa (a forma di T). L'esterno si presenta caratterizzato da spoglie mura realizzate in tufo, caratteristica dell'arte normanna.

Dall'esterno è possibile vedere il campanile, l'abside e cinque cupole semisferiche colorate in rosso, che, secondo i dettami dell'arte islamica, rappresentavano ciascuna la volta celeste.

L'unica navata è composta da due campate, divisa da un grande arco ogivale e tre elementi formanti il transetto.

La chiesa è tra i luoghi che aderiscono alle "Giornate FAI d'Autunno", visitabile nelle due giornate di sabato 14 e domenica 15 ottobre.

Grazie a un progetto del FAI, il chiostro è stato riqualificato. Nello specifico sono stati messi a dimora nei quattro riquadri: un fico per simboleggiare il giardino dell’Eden; un melograno, citato nel giardino del Cantico dei Cantici; un ulivo, memoria dell'orto del Getsemani; una palma a significare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme e un agrume, pianta introdotta in Sicilia dagli Arabi, che sarà innestato con una varietà presente nel Giardino della Kolymbethra di Agrigento. (Ne abbiamo parlato in un nostro articolo)
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

I VIDEO PIÙ VISTI