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Sentieri autunnali (nascosti) in Sicilia: dalla Battaglietta alla "Trofa du Camperi"

Dal sentiero geologico sulle Madonie fino al bosco di Mangalaviti e il faggio secolare che fa da sfondo a paesaggi unici da scoprire anche nella stagione che precede l'inverno

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 13 novembre 2025

A Trofa du Camperi

Lo spettacolo del “foliage” anche in Sicilia è il più atteso dagli appassionati, un fenomeno che accade con l’arrivo dell’autunno è possibile ammirare. L’autunno è diventato simbolo di “destagionalizzazione” che si è trasformata in un momento perfetto in cui fare vacanza, complici le temperature più basse ma sempre miti e piacevoli. La bellezza di questo fenomeno – che solo da qualche anno ha sostituito il semplice cadere delle foglie con un appellativo inglese più affascinante – è dovuta ad un meccanismo biologico che consiste in alcuni cambiamenti fisiologici energetici che avvengono all’interno degli alberi e delle specie decidui.

A causa della diminuzione delle ore di luce e delle temperature è dovuto prima il cambio della livrea del fogliame con il pigmento verde della clorofilla che si degrada e diventa giallo/arancio, le sostanze nutrienti si ritraggono dentro il tronco, con la conseguente caduta dal ramo.

Non altro che una diminuzione delle energie che l’albero ritiene necessaria proprio per affrontare la rigidità dell’inverno, una preparazione al torpore che si esaurirà con l’arrivo della primavera con il meccanismo inverso rienergizzante. In questo processo naturale si instaura una bellezza che si trasforma nell’opportunità per vivere una autentica esperienza naturalistica dalle calde e affascinanti atmosfere nelle quali immergersi per trascorrere i fine settimana tra ottobre e novembre, mesi diventati tutt’altro che indifferenti sul calendario delle vacanze.

Il sentiero geologico dalla Battaglietta a Portella Colla
Per approfittare di questo incanto alcuni sentieri sulle aree naturali montane siciliane sono davvero perfetti e raccontano particolarità e habitat che con l’occasione si scoprono durante il percorso, unicità degli habitat e endemismi, paesaggi spettacolari, alberi secolari, specchi d’acqua popolati da uccelli, creste mitologiche, fossili millenari. Il sentiero geologico dalla Battaglietta a Portella Colla. Sulle Madonie un percorso che idealmente cammina sui fondali marini e oggi tra boschi straordinari è il sentiero geologico dalla Battaglietta - nei pressi della nota area di Piano Battaglia – che arriva fino a Portella Colla.

Un'occasione che oltre a far vivere la magia del cambio del fogliame, nasconde i segreti fossili del Geopark Unesco del Parco delle Madonie, tra coralli e conchiglie che affiorano dalle rocce carbonatiche, quando erano presenti ancora i dinosauri. Una passeggiata che parte dalla prima tappa dell’inghiottitoio e successivamente arriva a dei punti segnalati dove ammirare un bioherma ancora intatto di coralli giurassici fossilizzati dentro le rocce sulla strada di accesso alla conca di Piano battaglia, fino ad immergersi in quelle profondità multicolore del bosco di faggi in cui vivere il tema che caratterizza tutto il paesaggio circostante.

Un fitto bosco profumato di muschi e licheni che ricoprono alberi e rocce affioranti, che conduce ad un affaccio sul panorama mozzafiato dal quale si ammira l’ anfiteatro della Quacella con le sue guglie rocciose affioranti come torri nella roccia. Il sentiero continua sul costone roccioso che scende concludendosi appena sotto l’imbocco di portella Colla da cui si domina la valle sopra Polizzi Generosa, e dove si apre l’ingresso di un altro famoso sentiero che porta fino a Monte Cervi.

Dal Bosco di Mangalaviti al Lago Biviere di Cesarò
Andiamo sui Nebrodi e precisamente nel territorio del comune di Longi dove il punto di partenza di questo straordinario itinerario si trova presso la struttura del Parco dei Nebrodi delle Case di Mangalaviti, con la splendida faggeta di Fagus sylvatica, Aceri ed Agrifogli. Da qui si prende la strada in terra battuta che si addentra nella bellissima e fitta formazione boschiva che presenta la bellezza dei colori brillanti di cui sono protagonisti gli alti alberi di faggio che si mescolano agli esemplari di splendidi Tasso baccato - una rarità in tutta Europa - e agrifoglio, immersi in un sottobosco surreale.

Arrivati a Portella Scafi si continua sul sentiero di una parte della Dorsale dei Nebrodi che si apre su suggestivi punti panoramici come le famose Rocche del Crasto o sulla versante marino della costa tirrenica, le grandi vallate ai piedi delle vette di Monte Soro. Giunti al lago del Biviere a 1278 slm il paesaggio montano presenta tutta la sua meraviglia, protagonista indiscusso con la sua straordinaria bellezza del contesto e delle immagini generate dall’acqua che si riproducono a specchio, sulle cui rive si possono ammirare la varietà dell’habitat di flora e di fauna palustre di uccelli che qui trovano riparo o passaggio per le migrazioni. Una curiosità: nei pressi del Lago si trova la sorgente naturale detta “Acqua Fridda”.

Trofa du camperi
Non poteva mancare lo spettacolo sull’Etna: tra i percorsi per ammirare il foliage quello che consente di visitare il faggio secolare soprannominato Trofa du Camperi è l’occasione per osservare un antico albero la cui storia particolare è un richiamo da scoprire. Il sentiero breve ma ne vale assolutamente la pena, con un percorso totale di circa 3 km andata e ritorno al quale si arriva percorrendo la Mare-Neve da Sant'Alfio direzione per il Rifugio Citelli, seguendo le indicazioni. Intanto il mone che significa "cespuglio del campiere" nella traduzione del dialetto siciliano, una enorme ceppaia che ha numeri notevoli: anni vita stimata di circa 400 anni, misura diametro 18 metri, composta da 10 polloni (arbusti) con 16 metri di diametro della fitta chioma.

Il nome deriva invece da una leggenda secondo la quale sia stato trovato ai suoi piedi il corpo esanime di un campiere. A fare da sfondo su questo straordinario esemplare è tutto il contesto intorno con gli altri faggi che si uniscono a creare un bosco suggestivo dove si intrecciano le sfumature colorate che dal giallo ocra arrivano agli arancioni brillanti, e rendono il tragitto su questo sentiero fino all’albero monumentale davvero incantevole.

La riserva di Monte Altesina
Un sentiero facilmente percorribile sugli Erei che si immerge all’interno di un bosco misto tra querce ed eucalipti con un fitto sottobosco arbustivo, un luogo che per la sua atmosfera richiama l’incanto immaginario dei libri da favola, un habitat ricco di profumi e sentori di muschio, luminosità vibranti che si mescolano ai colori che danno forma all’atmosfera fuori dal mondo. Nella riserva si possono ammirare il leccio e la quercia virgiliana, il lentisco il pioppo nero e il pioppo bianco, oltre ad alberi arrivati da una opera di rimboschimento con il pino d’Aleppo e pino domestico, l’eucalipto.

Al di la della copertura botanico e del pregio geologico, qui si conosce anche un segreto archeologico: già dall’inizio è possibile scoprire i resti delle tombe risalenti all’età del bronzo dette a grotticella tipiche perché prevedevano la sepoltura di intere famiglie con camere collegate. Il sentiero è facilmente percorribile, dopo un tratto in salita si arriva al panorama strepitoso sul punto trigonometrico più alto del centro della Sicilia.

La storia racconta che da questa cima qui gli Arabi divisero la Sicilia nelle tre parti storiche: ad occidente la Val di Mazara, a oriente la Val Demone e la Val di Noto a sud. Tutti i percorsi sono facili e accessibili a tutti, adatti per appassionati ed amatori, famiglie con bambini per una meravigliosa esperienza immersiva in natura.
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