Sicilia assetata, ma la riforma dei consorzi di bonifica slitta a settembre: cosa si rischia
Dopo la bocciatura dell'Ars, Schifani assicura l'ok dopo l'estate. Ma Coldiretti è sul piede di guerra: "Occasione mancata, gli agricoltori non riescono ad avere l'acqua"

Per gli agricoltori in Sicilia sempre più difficile avere l'acqua necessaria
La riforma, infatti, come lui stesso spiega, sarebbe stata uno strumento utile a facilitare la gestione delle risorse per garantire l’accesso all’acqua a tutte le aziende e per gestire gli investimenti nel settore agricolo.
L’obiettivo della riforma sarebbe quello di ridurre il numero di consorzi da 13 a 4, permettendo di centralizzare la gestione delle risorse e facilitarne l’accesso, evitando così complicanze e commissariamenti.
«Noi viviamo con un sistema commissariato ormai da decenni, che ha portato a una condizione complessa anche dal punto di vista finanziario, motivo per cui non si riesce ad avere la normale operatività che si avrebbe per gestire risorse, sistemazioni, investimenti e tutto il resto. Questo comporta dei rallentamenti che ormai abbiamo da tanti anni», aggiunge il presidente di Coldiretti.
La situazione è aggravata maggiormente dall’emergenza idrica che attualmente paralizza gran parte del settore.
«Ascoltiamo ogni giorno gli agricoltori che non riescono ad avere l’acqua, abbiamo alcune zone dove bacini sono pieni, ma la distribuzione è impossibile perché si dovrebbero fare interventi sulle reti; ci sono altre zone dove, invece, i bacini sono vuoti e non si riesce comunque a garantirne l’accesso. È una situazione veramente complicata».
E tiene a sottolineare che «in tutta Italia esistono i consorzi di bonifica che gestiscono l’acqua e funzionano anche molto bene, ma in Sicilia non siamo ancora riusciti a trovare una quadra dopo trent’anni di commissariamenti».
Anche Coldiretti si è spesa in questi anni per mettere a punto la riforma. «È da due anni che lavoriamo su questo testo che è passato più volte anche da diverse Commissioni, dove si è lavorato in maniera molto seria. Purtroppo, l’assemblea ha preferito bocciare la riforma».
Ferreri preferisce non entrare nelle motivazioni, ma commenta: «Sicuramente il problema acqua oggi in Sicilia non può essere un problema partitico. È semplicemente un problema che dobbiamo risolvere, perché riguarda tutti. Mi auguro e sono fiducioso che il governo riesca a portarla a casa a settembre».
All'indomani della bocciatura, infatti, Schifani ha diffuso una nota in cui assicura: «La riforma è un punto qualificante del mio programma. È un intervento strategico, non più rinviabile, pensato per rafforzare un comparto chiave dell'agricoltura siciliana e garantire una gestione più efficiente del territorio. Non ci fermeremo».
Nel frattempo, il Governo ha già inserito misure concrete nel disegno di legge di variazione di bilancio all'esame dell'Assemblea: previsto uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per aumentare per il 2025 le giornate lavorative di 573 addetti dei Consorzi.
Un impegno che ricalca quanto previsto nel testo della riforma bocciata. "Andremo avanti - conclude Schifani - nel percorso di modernizzazione e nella tutela dei diritti dei lavoratori, mantenendo un confronto costante con le parti sociali".
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