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Sospesi fra terra e cielo: vicino Palermo c'è un posto magico e accessibile proprio a tutti

Costruito in periodo medievale, è il perfetto luogo per immergersi nel verde senza faticare troppo in cui osservare le stelle o assistere a concerti al chiaro di luna

  • 29 dicembre 2019

L'eremo di San Felice innevato

A pochi chilometri da Palermo si trova un luogo speciale adagiato tra mare e cielo. Ammantato da coltri di stelle la notte, accarezzato dal sole d’estate e imbiancato dalla neve durante l’inverno; un posto le cui mura raccontano la storia di Frate Guglielmo Gnoffi e della sua confraternita che, tra il 1290 e il 1310, edificò l’eremo di San Felice.

Fra Guglielmo era nato a Polizzi Generosa nel 1256. Per costruire questo luogo così speciale si avvalse della collaborazione logistica e dell’aiuto economico dell’allora principe Manfredi I Chiaramonte, appartenente a una delle più potenti famiglie aristocratiche dell’epoca.

Sino alla fine degli anni Ottanta, questa costruzione così affascinante - considerata uno degli ingressi della Riserva di pizzo Cane, grotta Mazzamuto (ne abbiamo parlato qui) e pizzo Trigna – era utilizzata come ricovero delle greggi. Oggi è a tutti gli effetti un bellissimo rifugio di proprietà della parrocchia San Giorgio Martire della Chiesa Madre di Caccamo e magistralmente gestita dall’associazione Amici di San Felice.
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Qui, grazie a questi ragazzi così bravi e volenterosi si può fruire di un luogo davvero mágico che fa da teatro a tante importanti attività per i gruppi di scout, pellegrini, escursionisti, associazioni come il Cai, ma anche a tanti eventi di música e meditazione. Da qui l’occhio si può spingere fino a Cefalù, alle Isole Eolie, al porto e alla Tonnara di San Nicola, al lago Rosamarina, al castello e alla città di Caccamo.

«Soprattutto nell'ultimo decennio, grazie all’aiuto di tanti giovani volontari - ci racconta Salvatore Zizzo, il simpatico presidente dell’associazione Amici di San Felice - le attività svolte hanno visto un notevole incremento numerico e qualitativo, come la ormai nota “Sotto lo Stesso Cielo", una kermesse notturna di música, racconti, incontri e degustazioni di prodotti del territorio che si svolge in agosto e che è giunta quest'anno alla sua quindicesima edizione.

L'assenza di illuminazione artificiale oltretutto permette qui l'osservazione dei corpi celesti». L’eremo è punto di partenza e crocevia per numerose escursioni nella splendida riserva di pizzo Cane, ma è un punto nevralgico per le vie Francigene di Sicilia e l’antica trazzera Palermo-Messina per le Montagne: da qui si può giungere a piedi fino a Nicosia, sul percorso delle Regie Trazzere regionali che attraversano i centri di Caccamo, Montemaggiore Belsito, Caltavuturo, Polizzi Generosa, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Gangi e Sperlinga.

Da un paio d'anni, gli Amici di San Felice aderiscono anche alla rete "Un Sentiero per Tutti", che si ocuppa di sostegno ai disabili e, in particolar modo, ai ragazzi malati oncologici. Oltretutto grazie alla carrozzina "Jolette" di cui è dotata l’associazione, anche gli escursionisti disabili possono percorrere alcuni dei sentieri che si snodano nei dintorni dell’eremo.

Si può arrivare all’eremo di San Felice, imboccando le uscite di Altavilla Milicia o Trabia dall’autostrada Pa-Ct e percorrendo la strada provinciale SP6 da Trabia a Ventimiglia, in prossimità del ponte “Saraceno”; un utile riferimento stradale è rappresentato dalla postazione antincendio della Forestale.

Immergersi in questi luoghi, osservare da un punto di vista così priviligiato il paesaggio dei nostri territori e meditare sulla sottile línea tra mare e cielo, è senza dubbio un’occasione per fare quattro passi nella Natura, ma anche dentro se stessi.
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