Spari contro la chiesa dello Zen: "Non ho paura ma qui si è superato ogni limite"
L'intervista al parroco dello Zen, padre Giannalia: "Questa chiesa rappresenta molto di più per il quartiere. Questo luogo ha un peso sociale che va difeso"
Padre Giovanni Giannalia, parroco della chiesa San Filippo Neri dello Zen
Ancora pallottole esplose in strada, ancora violenza che irrompe nella quotidianità di una città sotto scacco della delinquenza. Questa volta nel mirino è finita la parrocchia di San Filippo Neri allo Zen, dove il portone della chiesa e le strutture annesse sono state centrate da alcuni colpi di arma da fuoco. Un episodio che il parroco, padre Giannalia, definisce senza esitazioni una «bravata intollerabile», ma che va ben oltre il gesto vandalico, riaccendendo l’allarme legato alla sicurezza e al disagio sociale che da settimane attraversano Palermo in ogni suo quartiere.
Sparare contro la parrocchia non significa soltanto colpire un edificio religioso, ma prendere di mira uno dei pochi presidii di legalità e aggregazione rimasti in un territorio segnato da ferite profonde. San Filippo Neri, infatti rappresenta un punto di centrale fondamentale per i giovani del quartiere Zen: un luogo di accoglienza, formazione e riscatto per chi tenta di allontanarsi dalla vita di strada e dalle logiche della criminalità.
«È un fatto intollerabile – commenta padre Giannalia – non solo perché colpisce un luogo di culto ma perché questa chiesa rappresenta molto di più per il quartiere». La parrocchia, infatti è da anni un punto di riferimento non solo religioso, ma anche sociale, culturale e civile: sede di incontri pubblici, iniziative antimafia, attività politiche e associative, oltre a eventi teatrali e formativi.
Il sacerdote, insediato in parrocchia da quasi quattro anni, è una figura molto conosciuta e stimata nel quartiere: «Non ho paura e non ho ricevuto intimidazioni dirette – commenta – ma ci sono persone che stanno superando ogni limite. Si tratta di ragazzi fuori controllo: anche se possiamo parlare di una bravata, questo gesto denuncia una tracotanza e una mancanza di freni che non possono e non devono essere sottovalutate. Colpire la chiesa e il teatro significa attaccare un simbolo del quartiere, un centro di relazioni e di crescita. È questo che rende il gesto assurdo e grave».
La parrocchia di San Filippo Neri, come sottolineato da padre Giannalia, non è soltanto sede di funzioni religiose. È impegnata quotidianamente contro il contrasto al disagio giovanile, attraverso attività di vario genere: partite di calcio inserite nel torneo diocesano, il doposcuola per i ragazzi del quartiere, una scuola di teatro, di danza e diverse iniziative di aggregazione aperte a tutte le associazioni del territorio: «È un lavoro di squadra che va oltre l’identità religiosa: questo luogo ha un peso sociale che va difeso».
Insistere sulla legalità all’interno del quartiere è uno degli obiettivi della VII Circoscrizione: «Esprimo la ferma condanna per il grave episodio verificatosi il 28 dicembre ai danni della Chiesa di San Filippo Neri e rivolgo la più sincera solidarietà al parroco e ai fedeli della parrocchia, profondamente scossi da un atto che mina il senso di sicurezza e di serenità che ogni comunità merita. Il Consiglio ribadisce il proprio impegno a sostenere ogni iniziativa volta a tutelare la comunità e a rafforzare un clima di legalità e collaborazione».
A condannare con fermezza l’episodio sono anche i promotori degli Stati generali per l’Infanzia e l’Adolescenza e per le Politiche giovanili. «Che si tratti di una "incosciente bravata", come ipotizzato da padre Giannalia, o meno, è comunque un fatto gravissimo. Conferma la pericolosa deriva culturale della nostra città, che sempre più spesso sfocia in violenza e intimidazione. Questa volta, la violenza colpisce un simbolo di pace e impegno sociale, un simbolo della comunità e della sua voglia e capacità di riscatto».
Nessuna rassegnazione alla violenza dilagante in città: Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo, ha manifestato la sua solidarietà a padre Giannalia e alla comunità tutta : «Esprimiamo la nostra solidarietà al parroco della chiesa di San Filippo Neri allo Zen e a tutta la sua comunità. Sono episodi gravi davanti ai quali la parte sana della città deve reagire fortemente. Lo Zen, i suoi residenti e le realtà sociali che lavorano per il riscatto del quartiere, e tutta la città di Palermo, non possono rassegnarsi alla violenza al degrado sociale e alla illegalità. Le istituzioni devono rafforzare la loro presenza e difendere i presidi di legalita', quali le chiese».
Sul tema si è espressa anche la consigliera comunale del Pd, Mariangela Di Gangi, che per anni ha lavorato nel quartiere come ex presidente del Laboratorio Zen Insieme e che sottolinea il valore simbolico della parrocchia: «Colpire la chiesa di San Filippo Neri allo Zen significa colpire quella comunità in una delle sue componenti più sane, le sue relazioni, il lavoro quotidiano che prova a costruire futuro e speranza. A padre Giannalia e a tutte le persone che vivono e animano la parrocchia va la nostra piena vicinanza. È un episodio che ferisce, ma che richiama ancora una volta l’urgenza di prendersi cura di una parte della nostra città da cui passa una sfida importante per Palermo tutta».
Sparare contro la parrocchia non significa soltanto colpire un edificio religioso, ma prendere di mira uno dei pochi presidii di legalità e aggregazione rimasti in un territorio segnato da ferite profonde. San Filippo Neri, infatti rappresenta un punto di centrale fondamentale per i giovani del quartiere Zen: un luogo di accoglienza, formazione e riscatto per chi tenta di allontanarsi dalla vita di strada e dalle logiche della criminalità.
«È un fatto intollerabile – commenta padre Giannalia – non solo perché colpisce un luogo di culto ma perché questa chiesa rappresenta molto di più per il quartiere». La parrocchia, infatti è da anni un punto di riferimento non solo religioso, ma anche sociale, culturale e civile: sede di incontri pubblici, iniziative antimafia, attività politiche e associative, oltre a eventi teatrali e formativi.
Il sacerdote, insediato in parrocchia da quasi quattro anni, è una figura molto conosciuta e stimata nel quartiere: «Non ho paura e non ho ricevuto intimidazioni dirette – commenta – ma ci sono persone che stanno superando ogni limite. Si tratta di ragazzi fuori controllo: anche se possiamo parlare di una bravata, questo gesto denuncia una tracotanza e una mancanza di freni che non possono e non devono essere sottovalutate. Colpire la chiesa e il teatro significa attaccare un simbolo del quartiere, un centro di relazioni e di crescita. È questo che rende il gesto assurdo e grave».
La parrocchia di San Filippo Neri, come sottolineato da padre Giannalia, non è soltanto sede di funzioni religiose. È impegnata quotidianamente contro il contrasto al disagio giovanile, attraverso attività di vario genere: partite di calcio inserite nel torneo diocesano, il doposcuola per i ragazzi del quartiere, una scuola di teatro, di danza e diverse iniziative di aggregazione aperte a tutte le associazioni del territorio: «È un lavoro di squadra che va oltre l’identità religiosa: questo luogo ha un peso sociale che va difeso».
Insistere sulla legalità all’interno del quartiere è uno degli obiettivi della VII Circoscrizione: «Esprimo la ferma condanna per il grave episodio verificatosi il 28 dicembre ai danni della Chiesa di San Filippo Neri e rivolgo la più sincera solidarietà al parroco e ai fedeli della parrocchia, profondamente scossi da un atto che mina il senso di sicurezza e di serenità che ogni comunità merita. Il Consiglio ribadisce il proprio impegno a sostenere ogni iniziativa volta a tutelare la comunità e a rafforzare un clima di legalità e collaborazione».
A condannare con fermezza l’episodio sono anche i promotori degli Stati generali per l’Infanzia e l’Adolescenza e per le Politiche giovanili. «Che si tratti di una "incosciente bravata", come ipotizzato da padre Giannalia, o meno, è comunque un fatto gravissimo. Conferma la pericolosa deriva culturale della nostra città, che sempre più spesso sfocia in violenza e intimidazione. Questa volta, la violenza colpisce un simbolo di pace e impegno sociale, un simbolo della comunità e della sua voglia e capacità di riscatto».
Nessuna rassegnazione alla violenza dilagante in città: Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo, ha manifestato la sua solidarietà a padre Giannalia e alla comunità tutta : «Esprimiamo la nostra solidarietà al parroco della chiesa di San Filippo Neri allo Zen e a tutta la sua comunità. Sono episodi gravi davanti ai quali la parte sana della città deve reagire fortemente. Lo Zen, i suoi residenti e le realtà sociali che lavorano per il riscatto del quartiere, e tutta la città di Palermo, non possono rassegnarsi alla violenza al degrado sociale e alla illegalità. Le istituzioni devono rafforzare la loro presenza e difendere i presidi di legalita', quali le chiese».
Sul tema si è espressa anche la consigliera comunale del Pd, Mariangela Di Gangi, che per anni ha lavorato nel quartiere come ex presidente del Laboratorio Zen Insieme e che sottolinea il valore simbolico della parrocchia: «Colpire la chiesa di San Filippo Neri allo Zen significa colpire quella comunità in una delle sue componenti più sane, le sue relazioni, il lavoro quotidiano che prova a costruire futuro e speranza. A padre Giannalia e a tutte le persone che vivono e animano la parrocchia va la nostra piena vicinanza. È un episodio che ferisce, ma che richiama ancora una volta l’urgenza di prendersi cura di una parte della nostra città da cui passa una sfida importante per Palermo tutta».
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