Sradicata (di nuovo) la targa di Lia Pipitone, Palermo alza la voce: "Non ci arrendiamo"
Era stata risistemata il 23 settembre scorso. Le parole del figlio Alessio Cordaro: "Se diamo fastidio è perché evidentemente stiamo facendo la cosa giusta"

Lia Pipitone
Non è bastata la recente cerimonia del 23 settembre né la presenza commossa di chi continua a lottare per la memoria e la giustizia. A Palermo, qualcuno ha strappato via (ancora una volta) la targa in memoria di Lia Pipitone, la giovane donna uccisa dalla mafia nel 1983.
È accaduto nella piazza di via Ammiraglio Rizzo, angolo via Fileti. Per il figlio di Lia Pipitone, Alessio Cordaro: «Evidentemente diamo fastidio e, se lo facciamo, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta. Ogni vittima di mafia è una ferita che appartiene a tutti, un dovere a non dimenticare e a non arrendersi, e il nostro compito è scegliere, ogni giorno, da che parte stare».
La targa era stata ripristinata alcuni giorni fa in occasione di “Colori in piazza”, un’iniziativa di sensibilizzazione con gli studenti del territorio in occasione del 42° anniversario dell’uccisione di Lia Pipitone e nel ricordo di Rosanna Lisa Siciliano, anche lei vittima di femminicidio a Palermo.
A denunciare quanto accaduto sono l’Associazione Millecolori Aps Ets e l’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo. «Non ci scoraggia l’ennesimo episodio di vandalismo - dichiara Adriana Argento, responsabile della Millecolori e del Centro antiviolenza Lia Pipitone -, anzi, rafforza la nostra determinazione a proseguire nel nostro lavoro al fianco dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini onesti e perbene. Questo simbolo di legalità e rispetto sarà ripristinato ancora una volta perché la memoria e il messaggio che porta con sé non può essere cancellato».
«Non ci arrendiamo di fronte a questo episodio - dichiara Marcello Longo, presidente dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo - e all’infinito ripristineremo questa targa e tutti i simboli all’interno della nostra Circoscrizione. L’educazione e il rispetto devono essere più forti della prepotenza».
«Da quando in questa piazza è stata istallata una panchina rossa (simbolo del rifiuto della violenza sulle donne) e due targhe commemorative in ricordo di Lia Pipitone e Rosanna Lisa Siciliano, le stesse hanno subito quelli che sono stati definiti atti vandalici ma io mi permetto di chiamarli con il loro nome ovvero intimidazioni, evidentemente dà fastidio un simbolo di memoria che rappresenta la crudeltà della mafia e la voglia di riscatto dei cittadini onesti oltre che rendere questa piazza un luogo di memoria in ricordo di due donne che hanno perso la vita lottando per la loro libertà – spiega Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone -. Che vengano nuovamente a divellere questa panchina, o le targhe così come hanno già fatto e noi le rimetteremo, evidentemente diamo fastidio e, se gli diamo fastidio, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta».
La targa dedicata a Lia Pipitone è stata vandalizzata per l'ennesima volta. «Questa donna ammazzata dalla mafia 42 anni fa non trova ancora pace - dichiara Mari Albanese, scrittrice e presidente della Commissione cultura dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo -. Ma non saranno queste azioni a fermarci. Continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, perché i territori possano diventare avamposti di legalità. E lo faremo in sinergia con le scuole e con le associazioni che da anni portano avanti progetti di bellezza: la Millecolori è un importante esempio. Palermo ha bisogno di speranza e noi abbiamo un compito importante, consegnare alle nuove generazioni una visione alternativa, una strada diversa nel nome di chi ha lottato da sempre contro le mafie di ieri e di oggi».
È accaduto nella piazza di via Ammiraglio Rizzo, angolo via Fileti. Per il figlio di Lia Pipitone, Alessio Cordaro: «Evidentemente diamo fastidio e, se lo facciamo, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta. Ogni vittima di mafia è una ferita che appartiene a tutti, un dovere a non dimenticare e a non arrendersi, e il nostro compito è scegliere, ogni giorno, da che parte stare».
La targa era stata ripristinata alcuni giorni fa in occasione di “Colori in piazza”, un’iniziativa di sensibilizzazione con gli studenti del territorio in occasione del 42° anniversario dell’uccisione di Lia Pipitone e nel ricordo di Rosanna Lisa Siciliano, anche lei vittima di femminicidio a Palermo.
A denunciare quanto accaduto sono l’Associazione Millecolori Aps Ets e l’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo. «Non ci scoraggia l’ennesimo episodio di vandalismo - dichiara Adriana Argento, responsabile della Millecolori e del Centro antiviolenza Lia Pipitone -, anzi, rafforza la nostra determinazione a proseguire nel nostro lavoro al fianco dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini onesti e perbene. Questo simbolo di legalità e rispetto sarà ripristinato ancora una volta perché la memoria e il messaggio che porta con sé non può essere cancellato».
«Non ci arrendiamo di fronte a questo episodio - dichiara Marcello Longo, presidente dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo - e all’infinito ripristineremo questa targa e tutti i simboli all’interno della nostra Circoscrizione. L’educazione e il rispetto devono essere più forti della prepotenza».
«Da quando in questa piazza è stata istallata una panchina rossa (simbolo del rifiuto della violenza sulle donne) e due targhe commemorative in ricordo di Lia Pipitone e Rosanna Lisa Siciliano, le stesse hanno subito quelli che sono stati definiti atti vandalici ma io mi permetto di chiamarli con il loro nome ovvero intimidazioni, evidentemente dà fastidio un simbolo di memoria che rappresenta la crudeltà della mafia e la voglia di riscatto dei cittadini onesti oltre che rendere questa piazza un luogo di memoria in ricordo di due donne che hanno perso la vita lottando per la loro libertà – spiega Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone -. Che vengano nuovamente a divellere questa panchina, o le targhe così come hanno già fatto e noi le rimetteremo, evidentemente diamo fastidio e, se gli diamo fastidio, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta».
La targa dedicata a Lia Pipitone è stata vandalizzata per l'ennesima volta. «Questa donna ammazzata dalla mafia 42 anni fa non trova ancora pace - dichiara Mari Albanese, scrittrice e presidente della Commissione cultura dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo -. Ma non saranno queste azioni a fermarci. Continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, perché i territori possano diventare avamposti di legalità. E lo faremo in sinergia con le scuole e con le associazioni che da anni portano avanti progetti di bellezza: la Millecolori è un importante esempio. Palermo ha bisogno di speranza e noi abbiamo un compito importante, consegnare alle nuove generazioni una visione alternativa, una strada diversa nel nome di chi ha lottato da sempre contro le mafie di ieri e di oggi».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
In Sicilia c'è un detto (davvero) bestiale: che succede se la gallina ha la "vozza china"