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Stop allo spreco e pacchi monouso: la svolta "green" è possibile anche nei supermarket

È difficile ma possibile con packaging biodegradabili e grazie ai metodi "della nonna": lo racconta Vincenzo Prezzemolo, il più piccolo di casa Prezzemolo e Vitale

Balarm
La redazione
  • 14 marzo 2019

Da sinistra: Vincenzo Prezzemolo, Giuseppe Prezzemolo, Giusi Vitale, Salvatore Prezzemolo e José Prezzemolo

"Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla": lo ha detto Martin Luther King (1929 - 68), pastore protestante, politico e attivista leader del movimento per i diritti civili.

In questo caso, è il momento di fare rientrare tra i diritti civili anche la salvaguardia del futuro per le generazioni che seguiranno ma anche del presente dal momento che le condizioni ambientali in cui viviamo non sono delle migliori.

Sembra che ad anticipare la svolta green, che a breve avranno tutte le aziende europee (leggi "La guerra europea alla plastica"), ci siano a fare da capofila i signori Prezzemolo e Vitale. Sì, i patron dell'omonima catena di supermercati a Palermo che si rivelano più attenti di quanto pensiamo.

Dal packaging bio alle informazioni ai clienti su come aiutare l'ambiente, i negozi P&V si sono schierati dal lato della sostenibilità.
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«Abbiamo iniziato a usare confezioni biodegradabili - racconta Vincenzo Prezzemolo - e i nostri prodotti vengono confezionati con la semplice carta alimentare oppure usiamo il "PLA" (acido polilattico, è il polimero dell'acido lattico) un materiale che è totalmente biodegradabile e compostabile, ovvero si smaltisce nell’umido».

«Come persone e come azienda troviamo che sia un momento particolare: siamo arrivati al punto in cui ognuno deve fare la sua parte per non continuare a sfruttare le risorse del pianeta - spiega - i nostri interessi e quelli della città coincidono».

La plastica, croce e delizia: l'Unione Europea ha dichiatato guerra a questo materiale durante una riunione plenaria lo scorso ottobre. Più o meno tre quarti dell’inquinamento degli oceani è composto da plastica e microplastiche tanto che gli studiosi immaginano un 2050 con oceani che contengono più plastica che animali.

Se le nuove direttive vengono approvate nel 2021 entreranno in vigore i divieti quindi possiamo (anzi, dobbiamo) dire già un forte "no" nonostante il basso costo e la facilità di uso della plastica perché d'altro canto l'impatto negativo sull’ambiente e quindi sulla nostra salute non può passare in secondo piano.

Oltre al packaging tutto quello che è possibile fare va fatto: dai cartoni del take away per la frutta a quelli per impacchettare carne e salumi.

«Oltre a dotare i clienti delle classiche buste in tela - continua Vincenzo - puntiamo sul riuso in generale: i nostri pacchetti per i prodotti di salumeria sono rivestiti in alluminio e sono riutilizzabili e i nostri dipendenti sanno come informare e sensibiizzare i clienti a usarli ancora e ancora».

Non biodegradabile ma almeno riutilizzabile: in tutti gli store sanno che una politica di sostenibilità va messa in pratica oggi anche recuperando i metodi "della nonna".

«Per esempio quando siamo in casa possiamo avvolgere i formaggi in un panno umido - spiega il giovane imprenditore - ma sono tanti i consigli in stile "nonna" che i nostri operatori non vedono l'ora di dare: si tratta di metodi che non vengono piu usati ma che sono validi e oggi sono tornati a essere necessari».

«Abbiamo inoltre deciso di ridurre la stampa del volantino e la sua divulgazione porta-a-porta. Come ben sappiamo - continua Vincenzo - parte di questi volantini purtroppo finiscono per essere buttati per terra. Quindi abbiamo deciso di non voler più contribuire, anche se indirettamente, a sporcare le strade della nostra città. Certamente continuano le offerte e per comunicarlo lo facciamo attraverso i media e i nostri canali digitali, oltre che nei nostri punti vendita. E il riscontro che abbiamo avuto sino ad oggi è stato veramente incredibile, i nostri clienti hanno capito e apprezzano».

Infine, il cammino verso il cambiamento è lungo e non lo si può fare da soli. Noi continuiamo a ricercare materiali innovativi e a basso impatto ambientale, purtroppo su alcuni fronti ancora l’alternativa eco ancora non c’è.
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