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Storia triste di un semidio (e di un tradimento): Dafni e la sua tragica fine a Cefalù

Non tutti sanno che la rocca di Cefalù è protagonista di una leggenda. Per un amore finito tragicamente le acque sottostanti sono intrise di malinconia e di quel fascino che solo la mitologia può trasmettere

  • 9 ottobre 2021

Scultura di Pan e Dafni al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Cefalù è uno dei borghi più frequentati dai turisti, luogo caratteristico, poetico, romantico, set di alcune scene di ''Nuovo Cinema Paradiso'' e patrimonio Unesco, trattandosi di una delle più importanti testimonianze dell'architettura arabo-normanna.

Quest'anno per la prima volta il festival ''Le vie dei Tesori'' ha aperto le porte della bella cittadina, svelando anche i suoi lati più inediti e sorprendenti.

Da Cefalù sono passati tanti popoli e ognuno ha lasciato delle tracce, presenti non solo nei monumenti, negli edifici, nei palazzi, nei reperti rinvenuti, ma anche nella nutrita mitologia che racconta la storia del posto.

Il nome deriva dal greco ''kefalé'', ''testa'', traendo ispirazione dalla Rocca, alta 268 metri, che si erge maestosa sul paese come fosse un capo a scrutare il panorama sottostante. Forse non tutti sanno che proprio la rocca di Cefalù è protagonista di una leggenda che affonda le sue radici nell'immaginario dei popoli indigeni che precedono l'arrivo dei Greci e che verrà poi ereditata anche dalla mitologia greca.
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Il protagonista della leggenda è Dafni, un semidio nato da Hermes e da una ninfa sui monti Erei, che congiungono i Nebrodi ai monti Iblei, oppure più precisamente presso il fiume Irminio, che nasce dal monte Lauro, principale cima dei monti Iblei. In questi luoghi vi era abbondanza di lauro, cioè l’alloro, che in greco è chiamato ''dàphne''; così il semidio crebbe tra i verdi boschi siciliani e fu allevato dalle ninfe che gli insegnarono l’arte della pastorizia.

Si dice, infatti, che Dafni sia l'inventore dei poemi bucolici, ovvero quei componimenti poetici che trattano temi legati alla vita pastorale. Il semidio, caratterizzato da un'incredibile bellezza, fu amato da molte fanciulle, ninfe, muse e persino da alcuni dei, tra cui il dio Pan, che gli insegnò l'arte dellamusica.

Vi sono infatti diverse rappresentazioni artistiche che ritraggono il dio Pan insieme a Dafni, come ad esempio la scultura denominata ''Pan insegna a suonare a Dafni il flauto di Pan''. Proprio l'amore di una ninfa causò la morte di Dafni. Egli infatti si era unito a una ninfa a cui aveva promesso la fedeltà, che rispettò fino a quando un re siciliano lo invitò a un banchetto, volendodeliziare gli ospiti con i suoi canti. In quell'occasione la figlia del re lo fece ubriacare e lo convinse ad unirsi a lei.

La ninfa, venuta a conoscenza del tradimento, si vendicò e rese Dafni cieco. Insomma, il tradimento non è mai stato ben visto. Il semidio allora iniziò a vagare per le campagne siciliane, cieco e affranto, intonando canti pastorali, finché non si gettò da una rupe, e non una qualsiasi ma proprio la rocca di Cefalù.

Altre versioni invece raccontano che Dafni venne trasformato nella rupe di Cefalù. Ancora oggi svetta sul mare l'imponente rocca di Cefalù e, se ascoltiamo bene, possiamo udire il canto melodioso di Dafni e della sua triste vicenda.

Ogni volta che guarderete il mare di Cefalù, ricordate che per un amore finito tragicamente quelle acque sono intrise di malinconia, quel fascino che solo la mitologia può trasmettere.
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