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Ti porta sul vulcano attivo più alto d'Europa: l'incontro storico di "due Maestà" in Sicilia

Un rarissimo video con le immagini in bianco e nero dell'Archivio Luce di Cinecittà documentano la storica inaugurazione della "strada reale" nel 1934. La sua storia

  • 11 aprile 2024

La "strada dell'Etna"

Le immagini in bianco e nero dell’Archivio Luce di Cinecittà, nel breve lasso di tempo della durata del rarissimo video, documentano lo storico incontro tra "due Maestà".

Sua Maestà Vittorio Emanuele II e Sua Maestà l'Etna.

Correva l'anno 1934 quando il 21 ottobre l'allora Re d’Italia, percorrendola, a bordo di un’auto scoperta, tra ali di folla festante, inaugurava, la nuova "strada per l’Etna", da allora, chiamata anche "strada reale".

Questo percorso di quasi 18 km, molto più agevole e percorribile, permetteva di raggiungere in automobile in poco tempo – partendo da Nicolosi – l’Osservatorio Meteorico - Alpino della Casa Cantoniera e quindi il versante meridionale del vulcano.

Da 90 anni a questa parte, questa strada è considerata un must per l'ascesa all'Etna da parte di turisti, studiosi e visitatori.

Ad essa, ai suoi curvoni, alle sue vedute mozzafiato, al suo panorama, che nei giorni di cielo terso, spazia dalla playa di Catania fino alla Calabria, sono legati i ricordi di quasi ogni residente della provincia di Catania e di milioni di turisti che negli anni si sono avvicendati nel cammino verso il vulcano più alto d’Europa.
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Su questo percorso si intrecciano i bei ricordi d'infanzia di moltissimi di noi. Imbacuccati in tute da neve, guanti, berretto e stivali, alla ricerca delle sospirate discese da percorrere in slittino.

Questa strada, nell'immaginario collettivo, oltre che ad imprese sportive di livello internazionale, è legata ad un giorno di festa, ad una vacanza fuori porta, ad un pupazzo di neve, costruito e fotografato con noi tutti intorno sorridenti ad immortalare l'impresa.

È una strada che oltre alla sommità dell'Etna, conduce inevitabilmente ognuno di noi al ricordo di una battaglia di neve, rincorrendosi fino a perdere il fiato, per poi gettarsi sulla neve a fare l’impronta di un angelo a braccia aperte.

Anche in altre stagioni, quando non è presente la neve, la strada dell'Etna, che in poco tempo collega il mare alla montagna, costituisce un magnifico punto di partenza per una passeggiata primaverile, immersi nel profumo della ginestra o autunnale, tra i boschi che si accendono di rosso e giallo.

Se ci si vuole "regalare un tramonto" spettacolare, non c'è luogo migliore.

Fermandosi ad ammirare il paesaggio da un qualche belvedere lungo i tornanti, si resta ammirati a contemplare i colori cangianti del cielo che dall' arancio sfumano al viola ed infine al blu notte, punteggiato a valle dalle luci della città ed in alto dalle prime stelle della sera.

Dal giorno della sua gloriosa inaugurazione, la via per raggiungere il Piano del Lago, l’Osservatorio – astronomico prima, vulcanologico poi – a quota 3000 e quindi il Cratere, è divenuta così molto più accessibile e comoda.

La vecchia mulattiera settecentesca, che passando per la Casa del Bosco, la Fossa della Neve e la Grotta delle Capre conduceva sino all’alto versante meridionale dell’Etna, è diventata così soltanto un lontanissimo ricordo.

L'excursus storico che condusse alla completa realizzazione della “ Strada Reale”, vide già nel 1835 la creazione del primo tratto che da Catania avrei condotto all’Etna. Questa prima parte realizzata, per volere del principe Alvaro Paternò Castello, si fermava però all' epoca fino a paese di Nicolosi.

Nel 1914, fu dato incarico all’ingegnere Puglisi di produrre uno studio per la realizzazione di un secondo tratto di strada, che unisse Nicolosi alla Cantoniera. Purtroppo poco dopo ebbe inizio la prima guerra mondiale e tutto venne interrotto.

Successivamente nel 1929, fu finalmente costituito un consorzio per la realizzazione della Strada per l’Etna. Cinque anni dopo, l’antico percorso, che precedentemente a dorso di mulo si percorreva in circa 10 ore, fu sostituito dalla nuova strada che, in soltanto un’ ora di auto, conduceva alla meta.

Nello stesso giorno della sua inaugurazione ufficiale, il 21 ottobre 1934, il Re inaugurò anche la Casa Cantoniera, ristrutturata in seguito ad un incendio avvenuto nel 1922. Il Banco di Sicilia aveva sostenuto le spese per i lavori di risistemazione ed ampliamento dei locali e la struttura venne affidata alla Reale Università di Catania.

Questo edificio subì negli anni vari rimaneggiamenti e destinazioni d’uso e divenne un fine un ristorante, fino a quando fu sepolto dalla colata del 28 marzo del 1983 e ricostruito nel 1985 nello stato in cui si trova attualmente. Definita anche l’Autostrada dell’Etna, la Strada Reale, si concludeva al piazzale Cantoniera, a quota 1886 metri sul livello del mare.

Oggi la strada prende il nome di Strada Provinciale 92 e va da Nicolosi al Piazzale Etna Sud del Rifugio Sapienza.

Successivamente negli anni ‘60 è stato realizzato il ramo Zafferana – Rifugio Sapienza, che porta anch’esso il nome "S.P. 92" e conduce appunto dal paese di Zafferana Etnea al Rifugio Sapienza e da qui alla stazione sciistica, alla funivia dell'Etna ed ai crateri sommitali.

Il tratto meridionale della strada (Nicolosi – Etna) così come avvenuto per la casa Cantoniera è stato notevolmente danneggiato dalle colate laviche dell’eruzione del 1983 ed è stato successivamente ricostruito rispecchiando il più possibile il tracciato originale.

Oggi il percorso è reso ancora più suggestivo dall'attraversamento di queste colate laviche più recenti e conduce il visitatore attraverso paesaggi lunari che si alternano a fitti boschi, rappresentando una delle principali vie d’accesso al regno della sovrana indiscussa di questa parte di Sicilia, sua maestà l'Etna.
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