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Torna in Sicilia e punta sulla sua passione: chi è l'ingegnere che crea alberi genealogici

Da Milano a Siracusa, poi il rientro nella sua Catania. Paolo è un ingegnere informatico con una passione che oggi è diventata come un vero mestiere

Federica Cortegiani
Giornalista pubblicista
  • 14 novembre 2022

Paolo Campagna

«Guarda, vivere qua è come essere sempre in ferie».

Era questa la frase che ripeteva sempre lo zio (quasi coetaneo) di Paolo ogni volta che lui tornava in Sicilia. Lui era un meccanico e lavorava in un'officina a Milano, ma la sua terra la portava sempre nel cuore.

Probabilmente quel legame che da sempre ha unito zio e nipote è stata anche quella leva che ha portato Paolo, qualche anno dopo, a decidere con grande entusiasmo, consapevolezza e un pizzico di follia di tornare nella sua Sicilia, nella sua Piazza Armerina in provincia di Enna, e di crearsi da solo e quasi per caso il suo nuovo futuro.

Col senno di poi, infatti, quel ritorno nell'Isola non solo gli ha permesso di realizzare il sogno di crearsi una famiglia e di vivere nel paese in cui è nato, ma gli ha dato anche l'opportunità di "riscoprire" un'antica passione e di trasformarla con il tempo in un vero e proprio mestiere.

Ma per capire bene la sua storia dobbiamo fare alcuni passi indietro.
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Paolo Campagna è un ingegnere informatico, ha 37 anni, ha una moglie e un figlio piccolo con cui vive nell'hinterland catanese, a metà tra Piazza Armerina (la sua città) e Catania (la città di sua moglie). Il ritorno in Sicilia è avvenuto, un po' per caso, nel 2015 quando Paolo, dopo tre anni vissuti a Milano dove lavorava per una grossa azienda di consulenza, decide che è il momento di tornare.

«È stato un ritorno voluto e cercato - ci racconta -. Il lavoro a Milano è arrivato subito dopo essermi laureato a Catania, per cui non avevo avuto neanche il tempo di capire cosa potesse offrirmi la mia terra dal punto di vista professionale».

Così, mentre l'azienda milanese gli offre una promozione, Paolo inizia a inviare il suo curriculum in Sicilia. Allora aveva 30 anni e già un profilo di tutto rispetto. La svolta arriva velocemente. Una piccola impresa di Siracusa lo chiama per svolgere il suo mestiere, anche se in un ambito diverso.

Paolo non ci pensa due volte: molla Milano, ritorna in terra sicula.

Purtroppo tre anni dopo - «questo numero sembra essere la mia condanna», scherza - nel 2018, a causa della crisi Paolo perde il lavoro. Ed è qui che avviene la vera svolta.

Mentre inizia la ricerca di un nuovo impiego (che troverà nel giro di un mese, proprio nel Catanese), inizia a rivivivere in lui quella passione che da piccolo aveva quasi "ignorato" e che ritorna adesso quasi come una «droga», tanto da volerla rendere una vera e propria professione: quella della ricerca genealogica.

Una passione nata dal padre e dal nonno di Paolo, i quali si erano cimentati nella realizzazione di un sito web, ricostruendo l'albero genealogico della loro famiglia e arrivando soltanto ai trisavoli.

«Un giorno, per errore, cancellarono quasi tutto - racconta Paolo -. Mio padre mi chiese di aiutarlo a recuperare i dati e da lì è scattato in me il pallino. Ho dovuto rifare tutto da capo».

Paolo così scopre la passione per la ricerca. Si muove tra uffici comunali e chiese, documenti antichi e fonti ufficiali, realizzando un albero genealogico della sua famiglia che va indietro nel tempo fino al 1566.

Ben 18 generazioni in cui, tra i rami diretti, non si è mai saltato un "Francesco" o un "Paolo" (ad eccezione di uno). Scopre anche la sua famiglia ha origine a Saponara, piccolo paesino in provincia di Messina, e che i suoi nonni probabilmente sono stati i primi ad essersi sposati per amore e non per interesse.

In seguito il "progetto" di diventare un genealogista si trasforma in un sito web, già creato nel 2017, e che adesso è diventato il suo "strumento di lavoro". Piano piano, mese dopo mese, tramite ilgeneaologista.it Paolo inizia a ricevere sempre più contatti non solo dall'Italia ma anche dall'estero, specialmente dal Sud America.

Il resto è storia. Paolo oggi rimane un ingegnere informatico e ha unito le sue competenze tecniche per costruire un portale con cui ha finalmente coronato un sogno: quello di poter ricostruire alberi genealogici, storie familiari, aiutare i discendenti degli emigrati italiani e guidare gli stranieri nei luoghi dei propri predecessori.

«Quello del genealogista è un mestiere che amo visceralmente - racconta in un fiume di parole senza fine -. Una passione che mi dà tante soddisfazioni e che mi ha portato in questi anni a ricevere tante richieste anche da personaggi famosi, come lo stilista Roberto Cavalli o il fondatore di Airbnb che, pensate, è originario di Mezzojuso».

Oggi Paolo collabora con altri colleghi del settore in Italia e negli USA, organizza progetti scolastici, corsi e meeting per parlare di genealogia e mette in piedi tour guidati con le persone per portarle nei luoghi dei propri antenati. «Esperienze davvero emozionanti che mi lasciano tanto e che mi fanno amare ancora di più questo mestiere», conclude.

Per chi fosse interessato, Paolo terrà una lezione per gli iscritti dell'Università del Tempo Libero di Piazza Armerina nell'ex refettorio del convento di San Pietro, in via Generale Ciancio. L'appuntamento è venerdì 9 dicembre, alle 17.30.
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