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Torna l'ora legale (e le giornate più lunghe): ecco quando spostare le lancette in avanti

Come ogni anno si "perde" un'ora di sonno e si spostano le lancette dell'orologio di un'ora in avanti. Ecco quando arriva l'appuntamento con la primavera

Balarm
La redazione
  • 12 marzo 2024

Un argomento da sempre oggetto di discussione quello che accompagna ogni anno quei mesi che anticipano la primavera. Parliamo della tanto amata-odiata ora legale, una convenzione al centro di dibattiti che spingono verso una sua abolizione tante volte annunciata.

Intanto, finchè le regole non cambiano, ci tocca conviverci. Dunque, prepariamoci anche quest'anno a "perdere" un'ora di sonno e a spostare le lancette dell'orologio di un'ora in avanti (anche se smartphone e accessori elettronici si aggiornano da soli).

Come dicevamo, l'ora legale è da sempre oggetto di numerose discussioni e riflessioni circa i benefici e le problematiche legate al cambio dell’ora. Se da una parte, il nuovo orario porta a un maggior risparmio energetico, grazie alla presenza della luce naturale, dall’altra gli effetti sul proprio corpo potrebbero farsi sentire.

Il consueto appuntamento - che quest'anno cade proprio nel giorno che anticipa quello di Pasqua, ossia nella notte tra il 30 e il 31 marzo - ci porterà a dormire un po' di meno, ma ci regalerà un’ora in più di luce.
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L’ora legale nel 2024 resterà in vigore fino al 27 ottobre, quando si ritornerà all’ora solare. In quella data dovremo ricordarci di spostare le lancette indietro di un’ora.

Per ridurre gli eventuali disturbi legati al sonno potrete quindi abituare l’organismo all’imminente cambiamento, ad esempio andando a letto prima del solito, o mangiando di meno e aumentando l’attività fisica.

Ma come nasce l'ora legale?

Si tratta di una convenzione ipotizzata per primo dal presidente degli Usa, Benjamin Franklin, nel 1784, quando propose di spostare le lancette in estate per risparmiare sull’uso delle candele.

Ma è soltanto durante la Prima Guerra Mondiale che la camera dei Comuni di Londra decise di adottare il British Summer Time. Altri Paesi, tra cui l’Italia, seguirono l’esempio del Regno Unito consentendo enormi risparmi di energia elettrica.

In Italia l’ora legale venne poi riadottata durante la seconda guerra Mondiale per poi essere abolita. Venne di nuovo adottata nel 1966 e da allora è sempre rimasta.

L'ora legale è la convenzione di spostare avanti di un'ora le lancette degli orologi di un Paese per sfruttare meglio l'irradiazione del sole durante il periodo estivo.

Di contro, il termine ora solare si riferisce all'orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche «ora civile convenzionale».
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