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Un capolavoro del Liberty in vendita: ancora una speranza per l'ex "Birimbao" di Palermo

La famosa discoteca di Palermo aveva sede in una dimora storica che, adesso, dopo anni di degrado e aste, potrebbe avere una nuova possibilità di rinascita

Balarm
La redazione
  • 24 maggio 2023

Villino Ramione Cusimano (foto di Case e Stili Immobiliare)

Per anni a Palermo è stato il simbolo del divertimento per i giovani degli anni Novanta.

Parliamo dell'indimenticata discoteca "Birimbao" che aveva sede in un vero e proprio capolavoro del Liberty del capoluogo palermitano: il Villino Ramione Cusimano.

Si tratta di uno storico edificio costruito nei primissimi anni del Novecento in quella che un tempo veniva chiamata la Piana dei Colli, ossia l'area in cui sorsero fin dalla seconda metà del diciottesimo secolo, tante residenze nobiliari di villeggiatura.

Da quando la discoteca ha chiuso i battenti, per il Villino Cusimano è iniziata una lenta agonia che lo ha portato negli anni a uno stato di degrado e abbandono.

Stimato per un valore di 1.880.000 euro, il villino venne pignorato nel 2012 ad uno degli eredi Cusimano e poi messo all'asta con prezzo base di 1.440.000 euro.

Nel 2019 l'asta venne sospesa ed il villino fu messo in vendita ad un prezzo notevolmente ridotto pari a 475.000 euro.
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L'ultima asta risale ad aprile 2021 quando il villino fu messo in vendita a un prezzo ancora più basso: 375.000 euro, con un'offerta minima di 281.250 euro. Ma nulla da fare.

Lo storico villino quindi è ancora alla ricerca di un acquirente che possa farlo tornare all'antico splendore ed è stato messo nuovamente in vendita. A curarne la vendita è "Case e Stili Immobiliare" che ha pubblicato l'annuncio sul suo sito web.

Oltre 600 metri quadrati su tre livelli, una corte esterna di circa 400 metri quadrati con una parte riservata a giardino, una fontana e un padiglione annesso al villino. Tutto, ovviamente, da ristrutturare.

«I decori, il cancello di ferro battuto nel quale spicca lo stemma della famiglia Cusimano, lo scudo che contiene le iniziali degli originari proprietari, rappresentò una delle residenze nobiliari di villeggiatura della famiglia - si legge nell'annuncio -.

L’accesso avviene attraverso due cancelli in ferro battuto, uno dei quali in viale Croce Rossa.

Il fabbricato è composto da un piano terra, un primo, un secondo e un terzo piano, caratterizzata da tetti a volte e da affreschi maestosi che adornando anche il corpo scala e le pareti.

La villa ha una quadratura imponente, circa 621 metri quadrati, il pianterreno è dotato di undici vani, con disimpegni, ripostigli, tre bagni e due cortili interni.

Al primo piano sono presenti cinque vani, i servizi, due terrazze, un balcone e una mansarda. Mentre al secondo piano si trovano due vani con disimpegno e il bagno, il tutto sovrastato da due terrazze.

Il villino è dotato di vano ascensore costruito negli anni Settanta del ventesimo secolo.

Alcuni soffitti sono preziosamente affrescati, gli infissi in legno e i pavimenti sono realizzati con monocottura ed affascinanti marmette, quest’ultime piuttosto in voga in quel periodo.

Attribuibili a Salvatore Martorella sono i lavori in ferro battuto della ringhiera della terrazza e di quella della scala interna recante dei motivi liberty.

Sopra le aperture esterne un fregio continuo che raffigura dei putti alternati ad un motivo floreale si rifà alle tecniche di Ernesto Basile, mentre le decorazioni pittoriche interne sarebbero opera di Rocco Lentini o probabilmente della sua scuola».
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