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Un giovane talento dal sangue siciliano vola alla Juventus: il sogno di Niccolò ora è realtà

Ha iniziato a giocare quando aveva solo 5 anni e da lì, grazie alla sorella maggiore che lo accompagnava quando i genitori erano a lavoro, e non ha più smesso

Sara Abello
Giornalista
  • 30 agosto 2023

Niccolò Rizzo

Da Aliminusa alla Juventus la strada è lunga, eppure un giovane che in realtà del paese palermitano ha solo origini, è riuscito ad avverare quello che non può che essere definito un vero e proprio sogno. È la storia di Niccolò Rizzo, e già il cognome svela la sua anima non proprio toscana, appena entrato nel team Under 17 della Juventus.

Classe 2007, difensore centrale, Niccolò nasce da una famiglia che negli anni ‘90 si è trasferita da Aliminusa alla provincia senese, a San Rocco a Pilli, una frazione di Sovicille più precisamente.

Prima papà Antonio che in Toscana aveva già svolto il servizio militare e poi vi è tornato per lavoro, e poi nel 1998, dopo il matrimonio, anche mamma Giuseppina si è trasferita lì.

Insieme hanno formato una di quelle famiglie sane, con valori importanti, che siano del nord o del sud poco cambia, una famiglia “normale” insomma, nell’accezione migliore che si possa immaginare di questo termine.
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Artigiano lui, collaboratrice di una pasticceria lei, hanno avuto due figli: Ylenia, oggi ventitreenne e Niccolò, giovane promessa di 16 anni.

Una vita che scorre con un ritmo regolare, scandita da periodici e vacanzieri ritorni ad Aliminusa dove hanno parenti, amici e un’altra casa sempre pronta ad accoglierli.

Quel tipo di “normalità” che rende ancora più dolce la notizia di un sogno che si avvera, e che infatti ha scatenato un putiferio di quelli positivi in tutto il paese in provincia di Palermo e zone limitrofe.

A riempire il cuore è l’idea che in qualche modo questa famiglia sia stata ripagata per i sacrifici e le cure dedicate ai figli. Niccolò infatti ha iniziato a giocare nel campetto vicino casa quando aveva appena 5 anni e da lì, grazie anche alla sorella maggiore che lo accompagnava quando i genitori erano a lavoro, non ha più smesso.

Dalla scuola calcio che frequentava quando era bambino è poi passato al Siena, sin dall’under 13. Durante l’estate 2022, dopo la ripresa dalla battuta d’arresto imposta dal Covid, Niccolò è stato portato in ritiro con la prima squadra, durante la scorsa stagione ha totalizzato ben 6 panchine in Serie C.

Traguardi importanti per un ragazzo così giovane e di cui deve ringraziare sicuramente mister Daniele Arrigoni, commissario tecnico delle rappresentative di Lega Pro; l’avvocato che sta curando la parte legale del contratto con la Juventus Under 17, Davide Cerrini; il talent-scout Alex Velykykh.

Una vera e propria famiglia sviluppatasi intorno a quella originaria, che ha supportato i genitori nelle varie trasferte e nel rendere possibile quello che per altri sarebbe stato solo un sogno ad occhi aperti.

In particolar modo a Velykykh - lo so che posso fare la furba solo perchè è per iscritto, chè a pronunciarlo ci vorrebbero tutti i santi del paradiso in supporto - deve tanto davvero: girando tra i campi di calcio toscani per il suo lavoro di scopritore di talenti ha notato subito Niccolò e ha creduto in lui al punto tale da volerlo sostenere per delineare un percorso pro- fessionale e accompagnare il promettente calciatore nella sua crescita.

Il ruolo essenziale in questo percorso ovviamente lo hanno rivestito i genitori, che con l’educazione impartita prima, e il sostegno mantenuto dopo, hanno creato quell’insieme di fattori vincenti che hanno decretato il successo di Niccolò e che gli è valso l’interesse di tante squadre importanti, compresa qualcuna straniera.

Lo volevano all’Inter, alla Roma, al Milan e persino al PSG...ma Niccolò è di fede juventina convinta, non vi sarà complicato capire perchè abbia scelto i bianconeri per gettare le basi solide del suo futuro, si spera, nei più alti ranghi del mondo del calcio professionista.

Anche questa estate Niccolò è stato in Sicilia, e appena rientrato a Siena è arrivata la notizia dell’ingaggio juventino che ha positivamente sconvolto parenti, amici e l’intera comunità di Aliminusa, dove erano ancora rimasti i genitori.

Del resto i concittadini hanno visto nascere e crescere questa famiglia, e solo una base così solida può impartire lezioni di vita che plasmano un ragazzo così.

Se parlate col padre di Niccolò vi descriverà un ragazzo come tanti, introverso all’inizio ma che poi, presa confidenza, riesce a stare bene con tutti. Un giovane campione con gli stessi interessi dei suoi coetanei e una certa forza di volontà che gli ha permesso di non vacillare mai, neanche quando le difficoltà della società calcistica del Siena sembravano allontanare questa opportunità più unica che rara.

Tante gratificazioni per questo successo arrivate non solo dai compaesani di Aliminusa, del resto si sa che il calore del sud è unico, ma anche dal sindaco Michele Panzarella che ha voluto incontrare Giuseppina e Antonio Rizzo per congratularsi.

Una storia bella, pulita, una di quelle che dà speranza e ci insegna a credere nei sogni nonostante tutto, nonostante gli altri e soprattutto noi stessi, che siamo spesso i primi a sabotarci con le nostre insicurezze. Un futuro pieno di soddisfazioni e gioie reali quello che tutti auspicano per Niccolò Rizzo, un bravo ragazzo cui auguriamo di realizzare il proprio sogno.
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