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Un sentiero e cento scale: a piedi (lungo la preistoria) fino alla "terrazza degli Iblei"

Vi raccontiamo di Melilli, paese del Siracusano, luogo di per sé molto interessante sotto il profilo storico-culturale che custodisce anche un antichissimo sentiero

Balarm
La redazione
  • 4 settembre 2021

Il Sentiero delle Cento Scale di Melilli (Siracusa)

È definita la “terrazza degli Iblei” e si trova a Melilli, paese del Siracusano. Questo luogo, già di per sé molto interessante sotto il profilo storico-culturale, custodisce anche il sentiero delle Cento Scale.

Questo sentiero è antichissimo e testimonia la presenza umana nel territorio già dall'età del bronzo, poiché serviva per gli scambi commerciali.

La posizione strategica del luogo, infatti, tra le maggiori città di Augusta e Siracusa, ha svolto un ruolo cruciale per la sua crescita.

Nel periodo feudale divenne dominio di Augusta e, più tardi, della famiglia Moncada; in più il paese ha dovuto affrontare anche due devastanti terremoti, nel 1542 e nel 1693.

Proprio risalenti al periodo preistorico si trovano sul posto molte necropoli (in particolare dell’età di Castelluccio tra il XVII – XV secolo a.C.) che testimoniano la presenza dell'uomo in questa parte della Sicilia.
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Nell'epoca bizantina, Melilli doveva rappresentarsi come un piccolo agglomerato rurale, che in seguito alle incursioni arabe e berbere (iniziate nell’ 827 d.C.) richiamò per la sua naturale posizione fortificata gli abitanti dei villaggi circostanti, di cui restano ancora oggi tracce nelle varie contrade del territorio.

Certamente anche il piccolo agglomerato di Melilli dovette essere occupato successivamente da questi popoli che probabilmente diedero nuovo impulso economico ed edilizio al piccolo centro agricolo con la produzione del miele, la cui fama era già nota agli antichi greci e romani, e la produzione della canna da zucchero, arrivata in Sicilia probabilmente con le popolazioni berbere.

Da qui, secondo alcune testimonianze, deriverebbe il nome di Melilli; secondo altre fonti, invece, il nome trarrebbe origine dalla lingua berbera e significherebbe “sentiero battuto” dai contadini e dai “pirriatori” per raggiungere il mare o la Pirrera di S. Antonio (ancora presente nel territorio).

Sull'odierna cittadina, però, si hanno notizie storiche certe a partire dal XII secolo, quando il Casale di Melilli venne aggregato dal re Federico II di Svevia alla cittadina di demanio regio Augusta, da lui stesso fondata.

Durante il periodo feudale Melilli fu feudo di diversi principi e baroni fino al 1406 quando passò al regio demanio. Nel 1466 divenne baronia dei Moncada che la mantennero fino al 1812.

Questo territorio, nei secoli, è stato arricchito da tante strutture architettoniche dall’alto valore culturale, di ordine religioso e non.

Tra questi, nel centro storico, si trovano palazzi sontuosi, palazzi signorili, alcuni dei quali sono susseguenti al terremoto del 1693, altri sono invece dell'Ottocento e del Novecento. Anche dal punto di vista naturalistico Melilli è tra i siti più interessanti dell’Isola.

La presenza del fiume Marcellino, infatti - oltre alle varie grotte e alla Riserva Naturale Integrale Complesso speleologico Villasmundo-Alfio - offre un incantevole ambiente naturale e un'antica necropoli.
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