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Un tesoro archeologico dagli scavi per la Palermo-Catania: non è un caso, i dettagli

Uno dei ritrovamenti archeologici più rilevanti degli ultimi anni. La scoperta di un vasto insediamento romano di epoca tardo imperiale lungo la nuova linea ferroviaria

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 22 dicembre 2025

L'insediamento romano trovato durante gli scavi per la linea Fs Palermo-Catania

Nel cuore della Sicilia centrale, lungo il tracciato dell’autostrada Palermo–Catania e in prossimità di Contrada Cuticchi, nel territorio di Assoro, è emerso uno dei ritrovamenti archeologici più rilevanti degli ultimi anni. La scoperta di un vasto insediamento romano di epoca tardo imperiale, il cui ritrovamento non è stato frutto del caso, ma il risultato concreto di un articolato programma di archeologia preventiva promosso dal Gruppo Ferrovie dello Stato, che dimostra come le grandi opere infrastrutturali possano diventare occasioni di conoscenza e tutela del patrimonio storico.

Il sito è venuto infatti alla luce durante i lavori per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Palermo-Catania. Grazie a un approccio lungimirante, FS ha avviato fin dalle fasi preliminari del progetto una serie sistematica di indagini archeologiche, affidate a Italferr, società di ingegneria del gruppo. Centinaia di saggi di scavo e rilievi geofisici hanno permesso di individuare e documentare l’area prima che l’avanzamento dei cantieri potesse comprometterla e far perdere per sempre i reperti nascosti nel sottosuolo.

L’insediamento fu probabilmente fondato da un gruppo di contadini che lavorava nei pressi della vicina valle attraversata dal fiume Dittaino, fondamentale in epoca romana per l’irrigazione delle campagne della Sicilia centrale. Il complesso trovato dagli archeologi del gruppo FS comprende edifici residenziali, strutture produttive e una grande necropoli con circa 170 sepolture, molte dei quali devono essere ancora esplorate.

Per estensione e stato di conservazione, gli archeologi considerano questo ritrovamento eccezionale, paragonabile per importanza al contesto storico della Villa del Casale di Piazza Armerina. La scoperta, avvenuta già nel 2020, conferma il valore strategico dell’archeologia preventiva: non un ostacolo allo sviluppo, ma uno strumento essenziale per conciliare progresso e tutela. L’intervento del Gruppo FS ha permesso non solo di salvaguardare un patrimonio altrimenti destinato alla distruzione, ma ha di fatto anche arricchito la conoscenza scientifica sulla Sicilia romana.

Una parte significativa dei reperti è oggi esposta al Museo Archeologico di Palazzo Varisano a Enna, mentre altri materiali saranno prelevati e restaurati per studi più approfonditi. L’opera di realizzazione della nuova linea ferroviaria prevederà anche la realizzazione della nuova stazione di Catenanuova e di un tracciato di circa 23 km, che disporrà di tre gallerie (Libertinia, San Filippo e Salvatore), tutte di lunghezza inferiore al chilometro e realizzate con scavo tradizionale.

Il valore dell’opera sarà di oltre 613 milioni di euro, mentre il recupero dei reperti romani e dell’insediamento avrà un valore inestimabile, in particolare per tutti gli appassionati di storia antica che ogni anno visitano i nostri musei e le nostre aree archeologiche.
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