STORIE
Una porta (chiusa) gli ha cambiato la vita: Paolo, un siciliano che ha scelto Amburgo
Paolo è partito da Misterbianco e ha girato letteralmente tutto il mondo prima di fermarsi ad Amburgo dove ha messo su famiglia. Vi raccontiamo la sua storia
Marina e Paolo
Persino un luogo da sogno come gli Emirati Arabi possono rivelarsi una "gabbia dorata". Così come è stata per Paolo, 42enne di Misterbianco (Catania) che di luoghi, prima di fermarsi ad Amburgo con la sua famiglia, ne ha visti.
Dopo il diploma all’istituto aeronautico e il servizio militare nell'U.F.A. a Merano, torna a casa per occuparsi di contabilità nell’officina meccanica dello zio e inizia presto un corso per acquisire la licenza di manutentore aeronautico.
Purtroppo quello che si presentava come un progetto sovvenzionato dallo Stato alla fine non fu riconosciuto dall’Ente nazionale per l’aviazione civile. Tuttavia non si può ugualmente dire che Paolo abbia sprecato il suo tempo.
Inizia il suo percorso come manutentore nel 2006 ma poi, quando la compagnia chiude i battenti nel 2012, ha una nuova opportunità che implica il primo trasferimento importante: la Scozia. Come libero professionista si trattava di contratti a termine che lo portano di volta in volta verso una meta differente, così dopo la Scozia è la volta di Francoforte e poi Malta.
In quel periodo la perdita del padre stravolge gli equilibri di Paolo e lo induce a rivoluzionare ulteriormente le cose.
È il 2016 e inizia il suo lavoro per la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti che ha sede ad Abu Dhabi, dove si trasferisce. Questa esperienza che dura due anni gli ha mostrato un’immagine di quei luoghi sicuramente diversa rispetto a come altri li dipingono.
È proprio Paolo a descriverli come una "gabbia dorata" in cui si può avere tutto e stare bene, lui stesso viveva in un grattacielo con ogni comfort si possa immaginare, al contempo però un insieme di regole troppo severe, distanti dal modo di vivere occidentale, con non poche disparità tra gli immigrati e gli emiratini, non gli rendono quella permanenza facile e l’integrazione impossibile.
Certo è che quel periodo è coinciso con grandi cambiamenti nella sua vita perchè ha conosciuto l’amore di Marina, una ragazza russa che ha sposato alle Seychelles appena un anno dopo, anche perchè vivere sotto lo stesso tetto con una donna che non è tua moglie è un rischio troppo grande ad Abu Dhabi.
La donna infatti rischia la prigione e l’uomo l’espulsione dagli Emirati, quindi non vi era chissà quanto tempo per pensare.
Oggi, dopo 7 anni, non si è comunque rivelata una scelta avventata e da allora tanti altri spostamenti si sono susseguiti. Nel 2018 infatti Paolo e Marina hanno lasciato Abu Dhabi per tornare a Malta e avvicinarsi alla Sicilia, poi brevi periodi a Barcellona e nel 2019 la nascita di Anthony poco prima che il Covid fermasse tutto e lo lasciasse disoccupato.
Le nuove esigenze familiari quindi lo spingono ad accettare un lavoro a Kinshasa, in Congo. Lì Paolo si confronta con una realtà difficile, lontana da ciò che aveva sempre conosciuto, e dove anche il valore della vita sembra essere un altro.
Un’esperienza che gli ha lasciato tanti ricordi ma che fortunatamente dura poco, dopo alcuni mesi è di nuovo a lavorare in Italia, a Venezia, e successivamente, tramite un ex collega, trova lavoro ad Amburgo.
È lì che Paolo, Marina ed Anthony vivono dal settembre del 2021. Oggi Paolo è comprensibilmente stanco di viaggiare di continuo e l’essere diventato padre di sicuro gli mostra le cose sotto una differente prospettiva. Il suo lavoro è un po' cambiato e anziché occuparsi di manutenzione adesso gestisce il controllo della qualità in produzione di airbus.
Quel corso non gli portò nulla nell’immediatezza ma in fondo ha cambiato tutta la sua vita professionale a pensarci bene.
Anche la vita ad Amburgo non è tutta rose e fiori, la lingua è uno scoglio bello grosso per Paolo, e dal punto di vista economico è certamente un luogo costoso, in cui una delle grandi problematiche sono proprio gli alloggi, troppo pochi rispetto alle richieste.
D’altra parte però, ci sono tutti quei servizi, il verde, la qualità di vita migliore che qui in Italia come descrivono molti e, dovendo crescere un bambino, vale sicuramente la pena far qualche sacrificio. La sua vita con Marina procede serenamente tra il lavoro e gli amici, pochi i tedeschi che frequentano.
La guerra tra Russia e Ucraina purtroppo non dà serenità alla moglie che nel suo paese ha una figlia di vent’anni e il resto della famiglia. Proprio di recente, come medicina per il cuore, li ha raggiunti insieme ad Anthony dopo oltre sei anni dal suo ultimo ritorno a casa.
Raggiungere la Russia è diventato difficile sia per i costi proibitivi dei biglietti aerei che per le tratte che impongono deviazioni con la Turchia o la Georgia, senza più voli diretti.
L’opinione pubblica tende a crocifiggere i russi, "colpevoli" di scelte che non dipendono certamente dal popolo e tanti sono gli ucraini che dall’inizio del conflitto si sono trasferiti in Germania, per cui è comprensibile il disagio di Marina.
Per Paolo è un po’ più facile tornare a casa, anche se ora che sono in tre e le spese si moltiplicano vengono in Sicilia più o meno una volta l’anno. La mancanza della sua terra è prepotente, qui ci sono la madre, il fratello, gli amici, il clima e la cucina che il mondo ci invidia, però l’amara conclusione è che tutto questo non possa bastare.
Ha iniziato a viaggiare presto Paolo, è tempo di mettere radici, e la scelta è ricaduta su un luogo stimolante e sano, con attrazioni e molteplici possibilità per tutta la sua famiglia. Una scelta ardua e malinconica la sua, eppure inevitabile in virtù dell’amore per Anthony e Marina e il desiderio di un futuro sereno insieme.
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