ARTE E ARCHITETTURA
Una vera enciclopedia del sapere medievale: restaurato un tetto del Trecento a Palermo
Allo Steri, torna alla luce il soffitto ligneo dipinto più grande al mondo: comprende storie bibliche e cavalleresche, iscrizioni e stemmi di grande valore artistico

Tetto ligneo del '300 in sala dei Baroni allo Steri di Palermo
Il soffitto ligneo della Sala dei Baroni è stato realizzato da una équipe di carpentieri e pittori - tra cui Cecco da Naro, Simone da Corleone e Pellegrino de Arena da Palermo - tra il 1377 e il 1380 per volere del potentissimo conte Manfredi III Chiaromonte, e malgrado le diverse funzioni cui ha assolto l'ambiente nei secoli successivi, dopo la confisca a favore del demanio regio del palazzo con tutti i suoi arredi avvenuta nel 1392 dopo la decapitazione di Andrea Chiaromonte, ha conservato tutta la sua integrità, sotto il profilo storico-artistico, delle tecniche di esecuzione e degli aspetti simbolico-iconografici.
L'apparato figurativo gotico-cortese, una vera e propria enciclopedia del sapere medievale, comprende storie bibliche e cavalleresche, volgarizzamenti di poemi epici (cioè lavori in lingua volgare), iscrizioni, stemmi, droleries, inseriti in una cornice a motivi cosmateschi e stelle a otto punte che coniugano la tradizione locale alla cultura mudejar. Secondo numerosi studiosi si tratta del soffitto ligneo dipinto più grande al mondo.
«Presentare questo assoluto e unico gioiello storico e artistico è per noi un motivo di fortissimo orgoglio – dichiara il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari –. I lavori di restauro, su cui ci siamo fortemente impegnati e che potremmo definire epocali, rappresentano oltre che l’impegno per il recupero di un soffitto ligneo di inestimabile valore, una straordinaria occasione di studio e di ricerca scientifica. Da oggi prende vita per la nostra Università e per la nostra città, la nuova opportunità di potere offrire la fruizione di questo incomparabile documento di sintesi della cultura medievale, che rappresenta un periodo importantissimo del nostro territorio, in un viaggio nel trecento siciliano che si completa con la mostra "Chiaromonte" allestita in altri spazi dello Steri».
«La sede del nostro Rettorato – sottolinea – apre infatti così ancora di più le sue porte e i suoi tesori alla cittadinanza, proseguendo un percorso di restauro e di recupero che nei suoi tanti ambienti, ricchi di storia e di fascino, ci consente di ospitare mostre, conferenze, concerti, rappresentazioni e altre manifestazioni culturali. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un progetto museografico che metta la Steri al centro della vita culturale cittadina e nazionale in un’armoniosa connessione con gli altri importanti monumenti che lo circondano».
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