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Salvate il Brass Group: appello da Bollani, Rava e Fresu

Il "caso Brass" fa il giro del mondo e da New York arrivano nuovi appelli a sostegno della Fondazione siciliana del jazz, che si uniscono a quello di Renzo Arbore

Balarm
La redazione
  • 1 luglio 2013

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Il "caso Brass" fa il giro del mondo: dopo l'appello lanciato da Renzo Arbore direttamente da New York in difesa della Fondazione palermitana, dalla Grande Mela arrivano nuovi messaggi di supporto da Stefano Bollani, Enrico Rava e Paolo Fresu. Rava ricorda le sue tante esibizioni fra lo storico scantinato in via Duca della Verdura e lo Spasimo: «Ho suonato per il Brass la prima volta nel ‘75, vivevo negli Stati Uniti e sono venuto in tournée a Palermo. Il Brass è un’istituzione, non se ne può fare a meno. Bisogna assolutamente che si faccia qualcosa perché il Brass non chiuda».

Fanno eco le parole di Fresu: «Non mollate, il Brass Group non può morire e se muore il Brass Grou muoiono un sacco di cose, quindi spero che qualcuno ci senta». A loro si unisce Bollani: «Vediamo di salvare il Brass Group. Quello che si può fare, facciamolo. Ci sono anch’io». I tre, ospiti del leggendario Birdland Jazz Club di New York per la settimana dedicata alla migliore musica italiana, hanno manifestato la propria vicinanza alla Fondazione.

Le loro parole si uniscono a quelle di altri personaggi del panorama internazionale, come Chihiro Tamanaka, Miguel Reyero e Allen Hermann. Commosso il commento di Ignazio Garsia, presidente del Brass Group: «Quando le loro note torneranno a risuonare nell’incanto dello Spasimo - ha dichiarato - significherà che la bellezza della musica e della poesia avrà sconfitto il male di quei farabutti che, con i loro Grandi Eventi, hanno desertificato vaste aree siciliane».

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