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"Senza contratto" e lo stereotipo del "tascio"

"Senza contratto" è il titolo del format, ideato dal palermitano Carlo Loforti e dal casertano Nicola Di Roma: su Youtube le vicende di quattro coinquilini

Balarm
La redazione
  • 10 dicembre 2012

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Preciso nello sputo, insuperabile nel calcio, felino nell'arrampicata, marmoreo sul polpaccio, spigoloso nello zigomo, morboso nell'affetto, sovrannaturale nel fischio, visionario nel sopracciglio, il tascio è l'iphone del genere umano. È un'icona, una rivoluzione, uno stile di vita. E ora è anche un marchio registrato: ©Roy. Ecco come gli autori, Fili e Lacrime (Carlo Loforti e Nicola Di Roma) presentano il nuovo episodio (la seconda parte) della web serie "Senza Contratto", dal titolo: "Tascio, il curioso caso di Rosario detto Roy”.

In diciotto minuti, Fili e Lacrime raccontano dell’arrivo a Roma di un esemplare di tascio (interpretato da Salvatore De Franchis) palermitano, deciso a sconvolgere la vita di Riccardo, un ragazzo veneto (Diego Facciotti). "Senza Contratto" gioca questa volta con lo stereotipo del tascio, rivendicandone l’appartenenza (siamo tutti un po’ tasci, in fondo) e ammirandone alcune capacità; lo stereotipo viene però calato in una storia divertente e viene stravolto in una carrellata di citazioni cinematografiche (da Sergio Leone a “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”).
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