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Daniele Tranchida sulla Cultura: "Battiato dice falsità"

L'ex assessore regionale al Turismo replica alle accuse di Franco Battiato e affonda sulle dichiarazioni fatte: "Battiato e Rais, non sanno di cosa parlano"

Balarm
La redazione
  • 6 febbraio 2013

Tra "porcherie", scandali, ispezioni e accuse, il clima attorno all'Assessorato al Turismo si fa incandescente e alle pubbliche accuse lanciate da Franco Battiato sull'operato della passata giunta, risponde l'ex Assessore regionale Daniele Tranchida che, in una lettera inviataci in redazione, dichiara tutta la sua delusione per le parole "infamanti":

L'ACCUSA. Quelle rilasciate da Franco Battiato sono affermazioni del tutto gratuite, frutto di approcci approssimativi, di mancata conoscenza dei problemi e di insufficiente ricognizione. Falsità grossolane ed accuse sommarie, senza un minimo di riscontro plausibile. Credo che chi ricopra incarichi istituzionali abbia l’obbligo e il dovere, quando fa dichiarazioni così gravi, di scendere nel merito e di dire chi, dove, come e quando, avrebbe sperperato denaro pubblico.

Battiato e Rais, inoltre, non sanno di cosa parlano, quando imputano all’Assessorato al Turismo la gestione dei siti culturali (di risaputa competenza dei Beni culturali); o quando affermano che i nuclei di valutazione saranno gratuiti, dimenticando di dire che, già da tempo, sono tali in virtù di un’iniziativa da me avviata (lanciando accuse false di parentopoli senza alcun senso, visto che i critici, gli specialisti e i docenti, membri di queste commissioni, non erano parenti né fra loro, né tantomeno con il sottoscritto, né con gli ex dirigenti del Dipartimento); o quando disquisiscono dello sbigliettamento di eventi che, per legge, non possono averne. Una cosa è affermare di trovarsi, al momento, in carenza di fondi (condizione tipica di ogni esercizio provvisorio), altra cosa è dire “hanno rubato tutto”.

Sono un docente universitario a cui, in un preciso momento storico, è stato chiesto di prestare la sua opera, in qualità di tecnico di area, nel governo regionale siciliano. Ho accettato l’incarico, svolgendo il mio compito con la serietà, l’onestà, e la coerenza intellettuale che, da sempre, mi contraddistinguono. Motivo per cui non permetto a nessuno di offendere e di mettere in discussione la mia dignità personale e la mia correttezza, riservandomi perciò di ricorrere a vie legali contro affermazioni generiche e diffamatorie.

Forse bisognerebbe scomodare lo scienziato russo Ivan Pavlov e la sua teoria sui riflessi condizionati per analizzare la surreale e grottesca conferenza stampa tenuta dall’Assessore al turismo Franco Battiato e dal suo nuovo direttore generale Alessandro Rais. Ovvero quando un segnale (in questo caso le accuse indiscriminate e fuorvianti contro le amministrazioni precedenti) diventa la spia di un evento che sta per verificarsi (le probabili imminenti valanghe di chiarimenti e domande sull’inerzia del Dipartimento al Turismo, dopo tre mesi dalla nascita del nuovo governo regionale, da parte di tutte le categorie interessate).

Il problema della carenza di fondi regionali non è quindi un problema nuovo, come sanno bene tutte le associazioni concertistiche, musicali e teatrali, destinatarie per legge degli interventi annuali di sostegno, che si sono visti progressivamente diminuire i budget di sostegno e che il sottoscritto ha incontrato, in più occasioni, ascoltandone le legittime richieste.

Da qui la necessità, per l’amministrazione precedente, di avvalersi in prevalenza dei fondi comunitari, ed in particolare della linea di intervento riguardante le azioni volte ad incrementare l’attrattività territoriale dell’offerta turistica, mediante la realizzazione di eventi di natura culturale, folklorica e sportiva, poi stoppata nel 2012 dalla rideterminazione dei tetti di spesa, dovuta all’applicazione rigida del patto di Stabilità da parte del governo Monti (in controtendenza, tra l’altro, a quanto previsto per il raggiungimento dei tetti di spesa, assegnati dall’Unione Europea).

I FONDI RIMASTI. Una scelta, quella dei fondi comunitari, che ha contribuito ad incrementare notevolmente i flussi turistici nonostante l’incalzante crisi economica. Si accuserebbe, quindi, la mia gestione assessoriale e l’intera amministrazione del Turismo, di aver speso quei fondi europei che, in caso contrario, sarebbero stati disimpegnati. In merito poi alla asserita totale mancanza di fondi, si ricorda che ci sono 39 milioni di euro nella disponibilità effettiva o potenziale del Dipartimento del Turismo per impegni pregressi e progetti futuri. Così come sono rimasti pressoché intatti i fondi ad personam, concernenti viaggi e missioni assessoriali per il 2012.

COSA ABBIAMO LASCIATO. Ritengo poi, di fronte a tale disarmante ed intollerabile superficialità, di avere il diritto di rivendicare almeno le principali attività svolte in questi due anni di gestione dell’Assessorato al Turismo in Sicilia. Un bilancio che vede la creazione di ben 26 distretti turistici (11 tematici e 15 territoriali), strumento di programmazione economica sul territorio e di sinergia pubblico-privato; il decreto di riconoscimento di ben 1/3 dei comuni dell’isola come località a vocazione turistica con priorità di accesso ai finanziamenti europei; la possibilità di modificare senza spese l’attività agrituristica in turistico-rurale, onde agevolare l’economia e le imprese del settore; la liberalizzazione dell’accesso alla professione di guide turistiche nel territorio regionale con concorso in itinere, nonostante le accanite resistenze conservatrici del comparto; l’istituzione e il riordino degli albi di maestri di sci e guide subacquee dopo anni di attesa;

l’acquisizione dell’archivio Rai-Sicilia attraverso un accordo di programma, con tutti i documenti audiovisivi riversati e digitalizzati su apposito sito web “siciliainonda.rai.it”; l’avviata procedura di costituzione di un circuito di distribuzione teatrale dei teatri intermedi regionali (TIRSI), senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale, a cui hanno già aderito ben 55 strutture teatrali, disposte ad attivarsi in tutta l’isola onde ospitare messe in scena di drammaturgia contemporanea, spettacoli di danza e concerti di musica sperimentale, di ricerca etno-folk e jazz; il sostegno alla scuola del cinema e l’emanazione dei bandi per la formazione di filmaker per documentari storici e docufiction; l’intervento avviato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle sale cinematografiche, ecc.

E si sono anche assunte decisioni chiare ed inequivocabili in merito a richieste improponibili come il pagamento alla Rai, senza adeguate fatture e documentazione probante, di milioni di euro per l’ultima tranche della fiction "Agrodolce" o il diniego nei confronti di manifestazioni dai costi esorbitanti quali i campionati mondiali di nuoto a vasca corta, da tenersi a Catania, nonostante le feroci polemiche sportivo-territoriali. Azioni, a suo tempo, commentate positivamente da tutta la stampa locale e nazionale.

I GRANDI EVENTI. Sulla asserzione ridicola, poi, di non aver fatto abbastanza in merito all’ambito sportivo, vorremmo ricordare, solo per il 2011, gli Internazionali femminili di tennis; il Sicilia Open Golf o il Concorso Ippico Internazionale itinerante Jumping Tour, in collaborazione con la Fise; per non parlare del Piano Regionale per l’impiantistica sportiva con un budget di oltre 51 milioni di euro, che ha visto esaminare centinaia di proposte pervenute, e stilare una apposita graduatoria di interventi.

LE SINERGIE. Riguardo, infine, alle prospettate sinergie con altri assessorati, che sarebbero la “novità” di cui ha parlato Battiato, vorrei solo ricordare che si tratta di una linea intrapresa fin dall’inizio della mia gestione. In collaborazione con il Dipartimento per l’Agricoltura, si è organizzata Fiera Ambelia e la promozione dei prodotti caseari del Sud-Est presso la media e grande distribuzione alimentare dell’isola.

LA DELUSIONE. Confesso pubblicamente di essermi illuso su Battiato. Sono stato tra quelli che avevano espresso soddisfazione, anche pubblicamente e a mezzo stampa, per la scelta del Presidente Crocetta. Ne faccio ammenda. Mi ero sbagliato. Non avrei mai pensato che un uomo di cultura come lui si lasciasse andare ad affermazioni di tale disarmante e degradante superficialità, dando credito a falsità grossolane, dietro ipotizzabili input di consiglieri infidi ed interessati. Le dichiarazioni da lui rese non fanno onore alle sue letture, ai suoi autori preferiti e, soprattutto alla sua vita e alla sua storia. A quello che noi credevamo che fosse. L’ennesima occasione mancata per la Sicilia".

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