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Mikalsa chiude: la Questura ordina il sequestro

In seguito alla chiusura del Mikalsa, è stata organizzata una conferenza stampa aperta a tutti, come momento di protesta, ma anche riflessione

Balarm
La redazione
  • 28 maggio 2010

Lo storico locale nel cuore della Kalsa, il Mikalsa (via Torremuzza 27, Palermo) è stato chiuso. Alle 11 di venerdì 28 maggio, "ravvisato il pericolo di protrazione del reato" la Questura ha messo sotto sequestro il Mikalsa (www.myspace.com/mikalsa). Reato contestato: spettacolo abusivo. Sabato 29 maggio alle ore 10.30 al Kursaal Kalhesa (Foro Umberto I 21, Palermo) è stata indetta una conferenza stampa aperta al pubblico e a tutti gli operatori culturali, organizzata dal Centro Commerciale Naturale Piazza Marina & Dintorni con l'adesione del Coordinamento dei Centri Commerciali Naturali di Palermo. L'incontro si configura come un momento di protesta, ma anche riflessione per discutere delle problematiche relative all'applicazione di normative incerte in materia di organizzazione di spettacoli e di intrattenimento all'interno delle attività regolarmente autorizzate alla somministrazione. A seguire un corteo di protesta si muoverà dal Kalhesa sino all'ingresso del Mikalsa in via Torremuzza, sulle note di un funeral blues, e si concluderà col taglio simbolico dei sigilli posti al locale il 26 maggio scorso.

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Lorenzo Quattrocchi, il gestore del Mikalsa, spiega, in una lettera diffusa ai giornali e agli operatori culturali: Occorre premettere che in Sicilia, a causa di un mancato recepimento di una legge nazionale, di fatto vige, in materia di pubblica sicurezza, il testo unico del 1931. A quei tempi anche una semplice mostra fotografica era passibile di denuncia penale se non autorizzata dalla Questura. Bene, in Sicilia, anche oggi! Ottenere la licenza di pubblico spettacolo è praticamente impossibile, perchè vige una procedura volutamente blindata. Io, come molti altri gestori di locali che propongono musica, sono stato denunciato penalmente (...) e non per spaccio di droga o per vendita di cibo alterato...ma per spettacolo abusivo, ovvero quattro musicisti che stavano rispettabilmente eseguendo i loro brani. Ora la vicenda, come molti di voi gia sanno, è ben piu grave.

Ci sono diverse strade da percorrere, noi stiamo provando a seguire quella che ci sembra piu civile. Quella della partecipazione, quella della collettività, non dimeniticando i principi su cui si fonda una comunità.. è una battaglia per la legalità, per la civiltà... e forse anche per la dignità! La partecipazione è importante e significativa. Inutile elencare cosa ha fatto il Mikalsa per la musica in questi anni, grazie anche all'aiuto di molti che hanno trovato fertile terreno per un'urgenza espressiva, come molti di noi la definiamo.

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