"Noli me pingere": da Zelle c'è Alfonso Leto

Zelle Arte Contemporanea (via Matteo Bonello 19, Palermo) ospita fino a giovedì 15 aprile la personale “Noli me pingere” di Alfonso Leto, protagonista a Palermo negli anni Settanta e Ottanta di un figurativismo “fantastico e psichedelico”, in opposizione alla parallela tendenza fortemente ideologizzata tardo realista precedente, e che aveva in Renato Guttuso il suo maggiore rappresentante. Fu proprio Achille Bonito Oliva, già dal 1987, a richiamare l’attenzione generale sulla sua ricerca espressiva.

Come scrive Emilia Valenza, curatrice della mostra, “Leto, preso atto del lento ma ineluttabile percorso di “invisibilità” che tenta la soppressione dei linguaggi dell’arte, interviene chirurgicamente dal di dentro, operando un parallelismo shockante tra la pittura e la pubblicità, ossia tra la comunicazione classica e quella contemporanea, ma anche tra due sistemi linguistici coesistenti (operazione compiuta dai pop-artist negli anni ’60), però su temi “intoccabili, come la sessualità, i massmedia, il potere della comunicazione e il potere in generale”. L’iconografia di Leto, artista siciliano formatosi a Palermo, che assume su di sé il compito della rielaborazione metamorfica, è quello cristologica. La mostra è visitabile dal martedì al sabato, dalle ore 17 alle 20.