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Palermo città del Jazz per cinque giorni: grandi numeri e successi del Festival

Cinque giorni intensi di musica tra concerti diffusi, workshop, eventi che hanno trasformato Palermo in una "città del Jazz": in diecimila sono stati affascinati dal jazz

Balarm
La redazione
  • 7 novembre 2017

Circa diecimila i palermitani che hanno assistito ai concerti, ai workshop alle mostre fotografiche e alle jam session e numerosi i turisti che hanno potuto apprezzare le bellezze del centro storico, dalla chiesa di San Mattia ai Crociferi al SS.Salvatore, dalla Biblioteca delle Balate all’atrio della Biblioteca comunale, dall’archivio storico comunale al politeama.

Cinque giorni intensi di musica - e non solo - con il Palermo jazz festival 2017 che ha letteralmente invaso la città siciliana dal primo al 5 novembre.

Non solo concerti diffusi infatti, ma anche occasioni di approfondimento e di crescita per i giovani musicisti jazz tra le tante attività di workshop e mostre.

Questa innovativa formula ha garantito al Festival il successo di una grande affluenza di spettatori, appassionati e addetti ai lavori che hanno potuto chiudere l'evento alla grande al Politeama Garibaldi, con un concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Gaetano Randazzo e con un concerto piano solo del pianista statunitense Uri Caine.
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Un festival diffuso e partecipativo, che grazie al coordinamento con il percorso di promozione territoriale di Ballarò d’autunno 2017 e anche alla collaborazione con diverse associazioni del territorio ha invaso il centro storico creando una vera e propria cittadella del Jazz.

Organizzato dall’Associazione "Culturae", tutti gli eventi del Palermo Jazz Festival sono stati gratuiti: è stato promosso dal Comune di Palermo grazie ai fondi del Patto per il Sud.

Proprio il sindaco Leoluca Orlando, nella serata conclusiva al Politeama Garibaldi, ha telefonato al pianista statunitense Uri Caine complimentandosi per il concerto, la risposta del pianista? «Questa città affascina», ha detto ieri davanti a un pubblico di sostenitori che lo hanno incontrato prima del concerto, dichiarandosi poi pronto a tornare.

«Premiato il successo di una formula mai sperimentata a Palermo – aggiunge Lino Pellerito, presidente dell’associazione Culturae e organizzatore del Palermo Jazz Festival - già si pensa ad un coinvolgimento dell’artista statunitense in vista di Palermo capitale italiana della cultura e di Manifesta. In serata l’apprezzamento del sindaco Orlando all’artista».

«Una formula – prosegue – che prevede non solo concerti con le stelle del jazz nazionale e internazionale ma anche mostre fotografiche, workshop per gli addetti ai lavori, per chi insomma fa musica e vive di musica. Inoltre, ci sono anche le jam session in luoghi dell’immaginario collettivo come l’Arco di Cutò o piazza Ruggero Settimo che hanno diffuso la musica jazz per strada e hanno attratto un pubblico occasionale, secondo il principio della musica diffusa».
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