CINEMA E TV
Ama la Sicilia, Marettimo e la pasta ai ricci: Masciarelli vuole "un film con Sperandeo"
Questa, forse, è una delle sue tante tappe di viaggio che somigliano sempre più a un set: non si sa mai se stia girando un film o cercando l’idea per scriverne uno

Stefano Masciarelli
Poi, ovviamente, arriva anche la battuta. Lo abbiamo raggiunto in Sicilia, ed in particolare a Marettimo, dove è stato ospite al Marettimo Italian Film Fest.
Questa, forse, è una delle sue tante tappe di viaggio che somigliano sempre più a un set: non si sa mai se stia girando un film o cercando l’idea per scriverne uno.
Quello che è certo è che quando Stefano parla, l’isola ascolta. E sorride.
Attore, comico e volto noto della Tv italiana, Stefano Masciarelli ha conquistato il pubblico con il suo carisma e la sua ironia. Ha partecipato a cinepanettoni di successo come Vacanze di Natale ’90, Simpatici&Antipatici, Torno indietro e cambio vita, con la regia di Carlo Vanzina, oltre a programmi televisivi molto popolari come Avanzi, Domenica In, Quelli che… il calcio, Ballando con le stele e Stasera tutto è possibile.
A teatro ha portato in scena spettacoli brillanti e coinvolgenti, confermandosi artista poliedrico e amatissimo. Questa volta la prima battuta l’ho fatta io dicendo che Marettimo è così tranquilla che l’unico traffico è quello dei pescherecci! Voi non ci crederete, ma non solo ha riso ma mi ha fatto i complimenti per la mia comicità!
Poi, diventando un pò più seri, si fa per dire, gli ho chiesto che nell’ipotesi che gli chiedessero di girare un cinepanettone a Marettimo come convincerebbe De Sica a venire senza valigie di Louis Vuitton.
E così, dopo un’altra sincera risata, mi ha risposto: «Cristian si adatterebbe a tutto, conoscendolo, verrebbe anche senza valigie di Luis Vitton – risponde ridendo e poi aggiunge – magari porterebbe quelle di Hermes!».
Poi con un sorriso contagioso Stefano aggiunge: «A pensarci bene, un cinepanettone ambientato tra i tonnaroti… lo chiamerei Stefano e il segreto del tonno rosso!».
Da anni innamorato della Sicilia, Masciarelli ha un modo tutto suo per entrare nei luoghi: li ascolta, li respira e poi ci costruisce sopra un personaggio, o magari se stesso in versione più libera, più "isolana".
«Vengo in Sicilia da più di 15 anni. Ogni volta che torno, trovo un motivo nuovo per restare un po’ di più. Quest’isola è favolosa, ancora autentica, ancora legata alla pesca, ai tempi lenti, a quel silenzio che non è noia ma teatro interiore. Qui capisci che il mondo vero va più piano.
È un posto dove mi piacerebbe tornare spesso, anche solo per ricordarmi cosa significa davvero respirare».
Masciarelli è abituato ai palchi e alle risate, ma l’isola lo costringe a rallentare, ad ascoltare, a lasciare spazio anche al silenzio — cosa rara per un attore comico. «Un luogo come questo ti insegna a non rubare la scena. Il mare ti guarda, la luce cambia ogni ora, e tu capisci che non puoi sovrastare tutto con la battuta. Il comico qui deve diventare narratore, osservatore, perfino straniero smarrito. È bello. Ti mette in crisi, ma è una crisi buona».
E poi c’è il tema più importante, quello che unisce ogni viaggiatore che arriva in Sicilia: il cibo.
«Il mio piatto preferito? Spaghetti ai ricci. Ma attenzione: crudi. Sempre crudi. E a Palermo conosco i posti giusti, quelli che li sanno fare come si deve, senza barare. Il sapore del mare, vero, concentrato. È poesia salata».
Quando gli chiediamo con chi vorrebbe girare un film in Sicilia, non ha dubbi. Sciorina una lista che sembra la formazione perfetta di una commedia umana.
«Subito Tony Sperandeo, ma in un ruolo serio, mi raccomando! Poi Verdone, De Sica, Edoardo Leo e Massimiliano Bruno. Sarebbe un film strano, divertente e malinconico, come la Sicilia. Un film dove anche il silenzio recita».
Masciarelli non ha bisogno di mettersi al centro, lo fa con l’eleganza di chi sa dove finisce la scena e inizia la vita vera.
E la sua simpatia, quella spontanea, emerge anche nei momenti più inattesi. Alla fine dell’intervista, ci saluta con il suo sorriso contagioso, ci stringe la mano e con una finta serietà dice: «Sono 20 euro!».
E da lì, ovviamente, risate per tutti!
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