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Anno 2786, la Sicilia è deserta e sommersa: un tour ci svela come sarà l'Isola nel futuro

Teorici di questa dimensione immaginaria sono il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto, autori del libro "Viaggio nell’Italia dell’Antropocene"

Balarm
La redazione
  • 7 maggio 2021

La Sicilia nella copertina del libro "Viaggio nell'Italia dell'Antropocene"

Se il siciliano ha serie difficoltà a pensare al domani (proverbiale l’inutilizzo delle forme verbali al futuro nella lingua parlata) scienza e letteratura, invece, provano ad immaginare come sarà l’Isola nell’anno 2786.

Teorici di questa dimensione immaginaria - come riporta Giulio Giallombardo nel magazine de "Le Vie dei Tesori" - sono il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto, autori del libro "Viaggio nell’Italia dell’Antropocene" (edito da Aboca).

Il termine "distopico" (molto in voga di questi tempi) è calzante per quest’opera che a tratti turba e che riprende le orme, più antiche, del viaggio in Italia dello scrittore tedesco Goethe.

A compiere quello che può essere definito un tour nel futuro è Milordo, turista mitteleuropeo che si trova a visitare l’Italia, da Nord a Sud, giungendo, quindi, anche nella Sicilia del futuro.

La nuova immagine geografica della culla di civiltà e culture del Mediterraneo è l’esito, probabile, del frutto degli effetti devastanti causati dai cambiamenti climatici indotti negli anni dall’umanità.
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Attraversato lo Stretto di Messina, Milordo si trova davanti uno spettacolo inatteso: un lembo di deserto che richiama moltissimo le terre del Nord Africa. E, se cambia la geografia di un luogo di certo, cambia anche lo stile di vita degli abitanti del posto.

È così che i siciliani, in questa visione al limite del catastrofico ma plausibilissima, vivono quest’arida terra prevalentemente di notte e sottoterra, costretti a desalinizzare l’acqua di mare, passeggiando solo a bordo di jeep, per visitare borghi abbandonati.

A rendere arida la terra sono stati ripetuti incendi che hanno coinvolto l’intera Isola; l’energia, però, non manca grazie alla presenza di campi eolici e di impianti fotovoltaici.

Incombe, spesso, una grande minaccia naturale: ovvero violenti cicloni tropicali che si ripetono frequentemente.

Entrando nel merito delle singole città, riportate su una ipotetica mappa, Palermo è quasi del tutto sommersa, circondata dalle isole Pellegrine e Zafferana. Il golfo di Castellammare è un susseguirsi di fiordi e insenature, stesso scenario per Termini Imerese.

Nel Trapanese, invece, sorge la laguna tropicale di Marcanzotta, popolata da grandi rettili e coccodrilli. Ad Agrigento i templi sono stati ricoperti da una resina conservante e, nella costa meridionale, le foci del Belice e del Platani sono diventate estuari.

Licata si è ridotta ad essere un’isoletta, mentre più a sud si è formato il Canale di Pachino con gli scogli affioranti dal mare. Siracusa si è trasformata in una penisola e Augusta è un piccolo lembo di terra circondato dal mare.

Il protagonista Milordo, alla fine, lascia la Sicilia a bordo di un charter (a fusione nucleare) che decolla dalla pista di Punta Raisi, ormai sopraelevata sul mare.

Il progetto presentato da Pievani e Varotto non vuole essere nè un gioco nè un atto di terrorismo psicologico, bensì uno strumento di riflessione concreta, partendo dal presupposto che sono le azioni di oggi a ripercuotersi, senza possibilità di rettifica, nel futuro.

Nel libro infatti viene posto il quesito relativo ad un possibile piano per riformare un modello di consumi e generare un nuovo stile di vita, così da assicurare alle generazioni future un mondo vivibile.

La risposta rimane aperta, ovviamente, ma nel frattempo il volume offre anche un decalogo di comportamenti responsabili, certamente fruttuosi che mira a stimolare all’azione, da quella politica a quella planetaria.
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