Aprite i porti: a Palermo la società civile al porto in sostegno della nave Aquarius
Palermo apre il suo porto all’accoglienza: un presidio all'ingresso del porto della città per manifestare il dissenso per le dichiarazioni del ministro dell'interno Salvini

Il salvataggio di un bimbo migrante
Un presidio al porto di Palermo per aprire i porti ai migranti, organizzato per le 21 di lunedì 11 giugno: lo organizza il Forum Antirazzista in risposta alla decisione presa dal nuovo ministro dell'Interno Matteo Salvini, quella di chiudere i porti italiani alla nave Aquarius.
A bordo della nave ci sono 629 persone tra donne, uomini e bambini: i palermitani si sono organizzati per rispondere con una manifestazione di dissenso.
«Un criminale razzista». Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato aspramente la dichiarazione del ministro.
«Siamo tutti contro i razzisti - commenta il sindaco - ma io rivendico il diritto di Palermo ad essere una città razzista. Perché esiste una sola razza, la razza umana. Chi non capisce questo è un criminale razzista».
Il neo Ministro dell’interno Matteo Salvini non ha autorizzato l’ingresso in nessun porto italiano della nave Aquarius lanciando l'hashtag #chiudiamoiporti, la nave dopo aver sostato a largo delle coste siciliane con 629 migranti a bordo è stata accolta dalla città spagnola Valencia.
Palermo però non ci sta: in primis la forte presa di posizione del sindaco Orlando al Mediterraneo Antirazzista che ha dichiarato che il porto di Palermo è pronto ad accogliere l'Aquarius poi anche il coinvolgimento delle associazioni.
Associazioni che da sempre si occupano si salvaguardare i diritti di tutti hanno deciso di farsi sentire e così hanno organizzato un presidio simbolico al Porto di Palermo dandosi appuntamento alle 21.
«Deve essere chiaro a tutti che la miserabile strategia di Salvini non aumenta la forza contrattuale dell'Italia in Europa - spiega Fausto Melluso, uno degli organizzatori del presidio - allearsi coi paesi dell'est, come l'Ungheria, che criminalizzano la condizione di Migrante, esclude ogni possibile riforma di Dublino che vada nell'interesse dell'Italia e delle persone che arrivano in Europa».
«L'Aquarius ora andrà in Spagna, e la prossima? - continua - Qualcuno crede davvero che usare la sofferenza di persone in mezzo al mare per prendere qualche voto in più porti a qualche miglioramento? Se qualcuno lo pensa siamo qua a dire che noi non ci stiamo».
La manifestazione è organizzata da: Forum Antirazzista Palermo, ADIF Associazione Diritti e frontiere, Missionari Comboniani Palermo, ARCI Porco Rosso, Potere al Pololo, Sinistra Italiana, Sinistra Comune, Emmaus Palermo, Rete Numeri Pari Palermo, Laici Missionari Comboniani, Comitato Antirazzista COBAS, Associazione Handala, Clinica Legale per i Diritti Umani (CLEDU) e Rifondazione Comunista.
«Questa sera ci riuniamo simbolicamente al Porto di Palermo, per presidiarlo e testimoniare la nostra vicinanza alle 629 persone che si trovano da giorni in mezzo al mare - conlcude - sulla nave Aquarius a poche ore di navigazione dalle nostre coste».
«Stessa sorte tocca alla nave SeaWatch. Chiediamo che possano attraccare al più presto, senza alcuna condizione e in estrema urgenza, per salvaguardare la sicurezza dell'equipaggio e dei passeggeri. Crediamo che alimentare false notizie, inventarsi e vendere soluzioni impraticabili, sia pericoloso e inumano. I trattati vanno rivisti ma non sulla pelle dei rifugiati ed è impensabile che Malta, un'isola più piccola del Comune di Enna, possa farsi carico dei flussi nel Mediterraneo».
A bordo della nave ci sono 629 persone tra donne, uomini e bambini: i palermitani si sono organizzati per rispondere con una manifestazione di dissenso.
«Un criminale razzista». Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato aspramente la dichiarazione del ministro.
«Siamo tutti contro i razzisti - commenta il sindaco - ma io rivendico il diritto di Palermo ad essere una città razzista. Perché esiste una sola razza, la razza umana. Chi non capisce questo è un criminale razzista».
Il neo Ministro dell’interno Matteo Salvini non ha autorizzato l’ingresso in nessun porto italiano della nave Aquarius lanciando l'hashtag #chiudiamoiporti, la nave dopo aver sostato a largo delle coste siciliane con 629 migranti a bordo è stata accolta dalla città spagnola Valencia.
Palermo però non ci sta: in primis la forte presa di posizione del sindaco Orlando al Mediterraneo Antirazzista che ha dichiarato che il porto di Palermo è pronto ad accogliere l'Aquarius poi anche il coinvolgimento delle associazioni.
Associazioni che da sempre si occupano si salvaguardare i diritti di tutti hanno deciso di farsi sentire e così hanno organizzato un presidio simbolico al Porto di Palermo dandosi appuntamento alle 21.
«Deve essere chiaro a tutti che la miserabile strategia di Salvini non aumenta la forza contrattuale dell'Italia in Europa - spiega Fausto Melluso, uno degli organizzatori del presidio - allearsi coi paesi dell'est, come l'Ungheria, che criminalizzano la condizione di Migrante, esclude ogni possibile riforma di Dublino che vada nell'interesse dell'Italia e delle persone che arrivano in Europa».
«L'Aquarius ora andrà in Spagna, e la prossima? - continua - Qualcuno crede davvero che usare la sofferenza di persone in mezzo al mare per prendere qualche voto in più porti a qualche miglioramento? Se qualcuno lo pensa siamo qua a dire che noi non ci stiamo».
La manifestazione è organizzata da: Forum Antirazzista Palermo, ADIF Associazione Diritti e frontiere, Missionari Comboniani Palermo, ARCI Porco Rosso, Potere al Pololo, Sinistra Italiana, Sinistra Comune, Emmaus Palermo, Rete Numeri Pari Palermo, Laici Missionari Comboniani, Comitato Antirazzista COBAS, Associazione Handala, Clinica Legale per i Diritti Umani (CLEDU) e Rifondazione Comunista.
«Questa sera ci riuniamo simbolicamente al Porto di Palermo, per presidiarlo e testimoniare la nostra vicinanza alle 629 persone che si trovano da giorni in mezzo al mare - conlcude - sulla nave Aquarius a poche ore di navigazione dalle nostre coste».
«Stessa sorte tocca alla nave SeaWatch. Chiediamo che possano attraccare al più presto, senza alcuna condizione e in estrema urgenza, per salvaguardare la sicurezza dell'equipaggio e dei passeggeri. Crediamo che alimentare false notizie, inventarsi e vendere soluzioni impraticabili, sia pericoloso e inumano. I trattati vanno rivisti ma non sulla pelle dei rifugiati ed è impensabile che Malta, un'isola più piccola del Comune di Enna, possa farsi carico dei flussi nel Mediterraneo».
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