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Era un vecchio convento, ora pare ci abiti un fantasma: in Sicilia nel "palazzo dei misteri"

Un ex forziere protetto da colonne, pilastri e cornici, riflette il sole sul pavimento a basole bianche di piazza Duomo a Siracusa. Vi portiamo in questo palazzo storico

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 27 gennaio 2024

Un ex forziere protetto da colonne, pilastri e cornici, riflette il sole sul pavimento a basole bianche di piazza Duomo a Siracusa: è il Palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali.

Di esso, si scorgono subito le finestre con archi a tutto sesto che osservano viandanti e cittadini prima del viaggio interno, in un passato fatto di storia e tesori.

Infatti, il palazzo in stile neoclassico della seconda metà del 1800, chiamato anche "Gabinetto Numismatico", è la vecchia sede del Museo Archeologico Nazionale di Siracusa che originariamente accoglieva in una piccola stanza monete di epoca greca, romana e medievale con una ricca documentazione numismatica.

La sede, nel Cinquecento, ospitava un convento sconsacrato e pericolante dedicato a San Giovanni di Dio, demolito e sostituito poi dal progetto odierno dell’architetto Luigi Mauceri, fino al 1988 sede del Museo e trasferito poi nella Villa Landolina.

Il palazzo è dotato di due facciate imponenti: una che dà sul mare, nel Passeggio Adorno e una su piazza Duomo dove si accede alla struttura. Un grande portone, accoglie subito nello spazio caratterizzato da due piani e ampie sale, dove un tempo si trovavano i reperti archeologici e le prime forme rudimentali di scambio: punte di lancia, asce e parti di bronzo.
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Il percorso proseguiva verso le teche, distribuite in sette ambienti, con le monete del V secolo a.C., quelle più antiche delle dominazioni romane, bizantine, arabe, normanne e aragonesi in argento, bronzo e oro, fino ai conii della zecca di Palermo, prima della sua soppressione da parte del Re Ferdinando III in argento.

Testimonianze scritte e foto sulla storia e sull’evoluzione monetaria accompagnavano questo antico viaggio che includeva anche monete prodotte nella città aretusea con le incisioni dei medaglisti greci Eveneto, Cimone ed Eucledia.

Fra i soggetti preferiti ci sono i profili delle regine siracusane Filistide e Damarete, gli attacchi di bighe e quadrighe e la ninfa Aretusa, emblema della storia della città. Poco importa se raffigurata di profilo o frontalmente, con i capelli sciolti o raccolti, circondata da delfini o immersa nel mare, nella sua effigie si scopre tutta la bellezza del mito.

Una collezione con più di 10.000 monete e opere di oreficeria che dal 2010 si può scoprire nel Medagliere del Museo Archeologico Paolo Orsi. Storia e ricchezza, dunque, all’interno di un palazzo ormai sede degli uffici dell’organo del Ministero della cultura, che racchiude anche un mistero.

Secondo una leggenda popolare, pare che fra le stanze dell’ex Gabinetto Numismatico vaghi una strana presenza. Infatti, quando scende la notte e tutto tace su Piazza Duomo, i corridoi del palazzo con le sue teche vengono “attraversati” da un vecchio signore.

La sua identità è sconosciuta anche se, per alcuni, sarebbe quella di un custode che durante il suo consueto turno di notte al Gabinetto, per un malore, perse la vita fra le antiche collezioni di monete.
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