STORIA E TRADIZIONI
Il borgo che rinasce grazie alle donne: a Casteltermini il Natale è cucito all'uncinetto
C'è voluto l'impegno di 150 donne per realizzare un coloratissimo albero alto quasi otto metri, creato e poi montato in piazza grazie all'unione di migliaia di "mattonelle"
L'albero di Natale fatto all'uncinetto e installato in piazza a Casteltermini
Si chiama "Albero dei desideri", si trova nella piazza centrale di Casteltermini, a Piazza Duomo, ed è il protagonista assoluto delle festività natalizie del paese: è stato realizzato dalle sapienti mani delle mamme e dalle donne del paese di Casteltermini che da mesi ricamano ognuna nelle proprie case le coloratissime mattonelle all’uncinetto.
Ogni mattonella misura 18x18 e dopo averne raccolte oltre 2000, alcune provenienti anche dalle compaesane castelterminesi residenti in Canada, in Germania e in Belgio, le donne di Casteltermini hanno ultimato la loro maestosa opera all’uncinetto, assemblando il tutto. Il risultato è stato un magnifico albero di Natale cucito a mano e alto quasi 8 metri per un diametro di 3 metri e mezzo circa.
Quest’anno sono 37 le città italiane che hanno partecipato al progetto e realizzato a mano il proprio albero di Natale: Casteltermini è l’unica città siciliana e ci sono anche 3 città estere Genk (Belgio), Mora (Svezia) e Nova Prata, Rio Grande do Sul (Brasile).
Oltre all’albero in Piazza Duomo le donne di Casteltermini hanno voluto abbellire e ravvivare l’aria che si respira nel paese realizzando anche delle coperte, cucite a mano, poggiate sulle panchine delle vie principali e degli altri addobbi che avvolgono gli alberi più a vista.
«Abbiamo scelto il nome Albero dei desideri perché speriamo che questo gesto possa costituire è un motivo di speranza e di buon auspicio per il nostro paese che piano piano si sta svuotando e perdendo il suo entusiasmo», dice Silvana Restivo, una delle donne che ha lavorato al progetto.
«Qui sembra tutto fermo, il lavoro scarseggia, e i nostri figli si trovano costretti a partire per andare a lavorare fuori. Per darci manforte anche le nostre compaesane emigrate all’estero hanno lavorato per farci sentire meno sole e lo scorso agosto ci hanno spedito le mattonelle realizzare in diverse parti del mondo, chi dal Canada, chi dal Belgio e chi dalla Germania, che sono state poi tutte assemblate insieme alle nostre nel nostro albero».
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