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"Io posso. Due donne sole contro la mafia": Pif racconta l'incredibile storia delle sorelle Pilliu

Una storia complessa, lunga 30 anni di cui non ci si dovrebbe mai stancare di parlare. Adesso Pif, col suo libro, decide di pagare la cartella esattoriale che hanno ricevuto

Balarm
La redazione
  • 1 giugno 2021

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La loro è una storia complessa, difficile e lunga trent'anni di cui non ci si dovrebbe mai stancare di parlare.

La storia è quella delle sorelle Pilliu e delle "famose" palazzine di piazza Leoni che a Palermo resistono alle politiche di riqualificazione e all'arte contemporanea.

L'ultima novità è la cartella esattoriale che è stata inviata proprio a loro, le due donne che hanno combattuto per 30 anni un sistema mafioso, di corruzione, di disonestà.

«Quella cartella esattoriale la pagheremo noi». A dirlo a gran voce è Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, che ai microfoni di Che tempo che fa, il programma di Rai3 condotto da Fabio Fazio, spiegache con la vendita del suo libro "Io posso. Due donne sole contro la mafia" si impegna a pagare quei 23 mila euro di tasse che Maria Rosa e Savina devono pagare alle per il risarcimento negato.

La loro storia (di cui vi abbiamo già parlato) che affonda le sue radici in quella Palermo logorata dalla mafia dal "sacco di Palermo" che coinvolse Ciancimino, e delle vicende dei giudici Falcone e Borsellino.

Le due sorelle sarde posseggono un negozio di generi alimentari in via del Bersagliere e loro stesse raccontano che la mafia era interessata al terreno accanto alle loro case per abbatterle e costruire un grande palazzo.

A fermare le ruspe fu un'inchiesta, ma solo per quell'anno: successivamente Cosa Nostra riuscì a comprare molti dei terreni e a convincere gli abitanti delle case circostanti a venderle, tutti tranne le sorelle Pilliu.
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