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L'eredità del pianista siciliano scomparso: esce l'ultimo disco di Valerio Rizzo

Ecco l’album del compositore recentemente scomparso. Un’opera intensa e contemplativa capace di restituire la sua visione della musica come spazio di ascolto

Balarm
La redazione
  • 19 dicembre 2025

Valerio Rizzo

Con la sua musica ha girato il mondo ed è lei il suo ultimo lascito. Oggi esce “Colmare D’Argento”, l’album del pianista e compositore Valerio Rizzo, recentemente scomparso. Un disco interamente scritto dallo stesso Rizzo che oggi assume il valore di un'eredità artistica e umana: un’opera intensa e contemplativa, capace di restituire con rara autenticità la sua visione della musica come spazio di ascolto, memoria e silenzio.

"Colmare D’Argento" è un progetto lungamente costruito e sedimentato, meditato e osservato da più prospettive attraverso il vasto bagaglio esperienziale dell’artista, tanto nell’ambito dell’arte dei suoni quanto nei domini della vita dello spirito. Pianista di formazione classica, profondamente legato al romanticismo di Chopin e alla ricerca timbrica di Ravel, ma anche musicista jazz in equilibrio tra l’eleganza di Bill Evans e la spontaneità di Sonny Clark, Valerio Rizzo ha sempre vissuto la musica come territorio di confine, alimentato da una costante tensione filosofica.

Come scriveva lo stesso Rizzo presentando il progetto: «Colmare D’Argento è la visione istantanea di un’immagine incastrata in un tempo che non scorre; racchiude, nella semplicità di un mare argenteo sospeso tra il crepuscolo e il buio, un’impalpabile ricchezza di elementi riverberanti in una terra che non più esiste, echi perduti e per un istante ritrovati».

Il disco si muove in un territorio sospeso tra scrittura e improvvisazione, tra racconto interiore e paesaggio sonoro. Ogni brano nasce da un’immagine, da un riferimento letterario, astronomico o simbolico, diventando frammento di un unico universo coerente. Non una semplice raccolta di composizioni, ma un atto finale di presenza, un invito all’ascolto lento e alla contemplazione. Tra i brani centrali spicca “Come cieli di puro cristallo”, ispirato al racconto Inviti superflui di Dino Buzzati, le cui parole – spesso lette da Rizzo durante i concerti – diventano materia musicale.

Accanto a Valerio Rizzo, partecipano al progetto Gabrio Bevilacqua al contrabbasso – compositore per musiche nel teatro, improvvisatore, liutaio ed artista del legno nelle innumerevoli sue forme sonore - ed Ermanno Baron alle percussioni – creativo sintetizzatore di linguaggi, di onde, di visioni sonore -, compagni di un viaggio sonoro che conserva una forte dimensione onirica e condivisa.

“M101”, dedicata all’omonima galassia, riflette una scrittura ampia e circolare, mentre “Gli Accidental” lavora su frammenti minimi e improvvisazione istantanea, rendendo ogni esecuzione unica e irripetibile. “Mulia” racconta un amore profondo, capace di trasformare le cicatrici in tracce di bellezza; “Saraswati” richiama la divinità induista simbolo dell’atto creativo; “She Dances” è una rilettura intima di Harold Budd.

Il brano “Colmare d’Argento” nasce durante un periodo di isolamento in nave, quando il mare al tramonto si trasforma in una distesa luminosa e silenziosa. Chiude, volutamente sospeso, “Goodbye Little Doll”, affidando il proprio significato all’immaginazione dell’ascoltatore. A suggellare il senso profondo del disco, restano ancora le parole dello stesso Rizzo: «La musica, in fondo, è un’arte ineffabile: non se ne può scrivere, non se ne può parlare. Si può solo ascoltare, sentire nel profondo, vibrare con essa. E così restare complici del suo mistero».
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