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La storia del genio siciliano che sfidò la sifilide: cosa erano le "botti del Campailla"

Nato in un’epoca segnata da malattie temute e incurabili, Campailla si trovò di fronte a una delle sfide più drammatiche del suo tempo, con risultati rivoluzionari

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 9 ottobre 2025

L'interno del museo a Modica dedicato a Tommaso Campailla

In una Sicilia avvolta dal sole, tra le vie strette e le piazze barocche di Modica, visse un uomo che avrebbe segnato la storia della medicina e della filosofia: Tommaso Campailla (1668–1740 circa). Medico anche se da autodidatta, filosofo, intellettuale, Campailla rappresenta l’emblema di una Sicilia che, spesso dimenticata nei grandi manuali di storia, ha saputo generare menti straordinariamente illuminate.

Nato in un’epoca segnata da malattie temute e incurabili, Campailla si trovò di fronte a una delle sfide più drammatiche del suo tempo: la sifilide. Malattia venerea e sociale, spesso stigmatizzante, che non risparmiava né ricchi né poveri, Campailla decise di affrontarla con ingegno, intuizione e una dose di audacia scientifica che avrebbe stupito i contemporanei.

La sua risposta fu rivoluzionaria: le "botti" fumiganti. Questi particolari dispositivi, simili a stufe, permettevano di esporre il paziente a suffumigi a base di cinnabar, una sostanza mercuriale, e incenso. L’idea era tanto semplice quanto geniale: il calore induceva sudorazione, i vapori penetravano nel corpo e agivano sulla malattia dall’interno, unendo filosofia della natura e medicina empirica. Un metodo che oggi ci fa sorridere per la sua audacia, ma che all’epoca rappresentava una vera frontiera della scienza medica.

Le “botti” non furono un semplice esperimento locale. Grazie alla fama crescente di Campailla e all’efficacia dei suoi trattamenti, il metodo si diffuse rapidamente: da Modica a Palermo, fino a Roma, Milano e Parigi. Persino chi non poteva recarsi nella sua città conosceva il medico-filosofo siciliano che sfidava la sifilide a colpi di vapore.

Ma Campailla non si limitò alla medicina: fu anche filosofo e studioso, autore di opere che spaziavano dalla logica alla metafisica, sempre con la stessa chiarezza e la stessa passione per la conoscenza. La sua vita testimonia quanto la Sicilia, spesso vista come terra di sole e mare, sia stata anche fucina di menti brillanti capaci di innovare, sperimentare e superare i limiti del sapere del loro tempo.

La città di Modica oggi rende omaggio a questo gigante del pensiero con il Museo Medico Tommaso Campailla, ospitato nell’antico ospedale Santa Maria della Pietà. Qui, tra strumenti originali e le celebri stufe mercuriali, il visitatore può quasi sentire il respiro di un’epoca in cui la scienza e l’ingegno tentavano di domare malattie temute e misteriose.

Campailla ci ricorda che la grandezza non nasce solo nei centri più celebrati, ma spesso in angoli apparentemente dimenticati, dove la passione e l’intelligenza trasformano il quotidiano in straordinario. In Sicilia, terra di contrasti e bellezze intense, il genio ha trovato terreno fertile: basti pensare che, accanto a figure letterarie e artistiche, fiorirono anche scienziati come Campailla, capaci di unire logica, filosofia e medicina in un’unica visione illuminata.

Visitare Modica e il suo museo non è dunque solo un viaggio nella storia della medicina, ma un’occasione per riscoprire una Sicilia diversa, quella delle menti curiose e audaci, pronta a innovare e a sfidare l’ignoto. Tommaso Campailla non curava solo il corpo malato: insegnava a guardare il mondo con occhi critici, con ingegno e coraggio, tracciando una lezione che oggi, più che mai, suona attuale.

Dalla sua città natale all’Europa intera, le “botti” fumiganti sono rimaste simbolo di creatività scientifica e capacità di innovazione. Campailla è la testimonianza concreta che la Sicilia non è soltanto paesaggi mozzafiato o cucina straordinaria, ma anche intelligenze capaci di incidere nella storia universale.

Un monito e un orgoglio: chi sa guardare oltre, chi osa sperimentare, lascia un segno indelebile. E in Sicilia, come ci insegna Campailla, questo segno può essere luminoso quanto il sole che ogni giorno illumina la sua terra.
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