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Le cupole della Palermo arabo normanna erano rosse? Uno studio ne svela il mistero

Quello del colore delle cupole rosse delle chiese arabo normanne di Palermo è un vero e proprio giallo che un architetto prova a svelare con uno studio: ecco che dice

Balarm
La redazione
  • 28 aprile 2020

Le cupole della chiesa di San Cataldo a Palermo (foto Pietro Piraino)

Il dilemma cupole, una tematica che riguarda la nostra storia nel periodo arabo-normanno potrà apparire strano e contraddittorio: saranno state veramente rosse o no?

Da alcuni studi condotti dall'architetto Diego Leggio, il Monarca Ruggero II di Sicilia avrebbe fatto colorare le cupole di rosso porpora in occasione della sua incoronazione (25 dicembre 1130). Stando ai fatti, lo avrebbe fatto come riconferma del potere monarchico e della Chiesa.

Palermo diveniva la nuova Capitale del Regno di Sicilia. Il rosso delle cupole partecipava all’idea di Regno, tanto quanto i simboli regali: il camaleuco costantiniano ed il mantello regale. L’argomento trova riscontro conformemente all’Apostolica Legatia di Sicilia istituita da Papa Urbano II nel 1098 a favore del Gran Conte di Sicilia Ruggero, viene trasferita, al figlio Ruggero II quale Monarca Purpureo Incoronato, tramite i legati apostolici metropolitani (l’Arcivescovo Pietro da Palermo, il Cardinale Conti di Santa Sabina “delegato pontificio”, e l’Arcivescovo Verterando da Trani che fu sostituito nella deposizione della corona dal Principe Roberto da Capua) tutti e tre ponendo sul capo di Ruggero la corona regale e trasferendo conseguentemente ad un monarca appunto la Legatio Apostolica (Siciliae Patrimonium Ecclesiae), chiamandosi “Monarchia Sicula”.
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Dalla Prima Sedes Coronam Regis le diocesi divennero tutte di Regio Patronato: Vescovi e Arcivescovi ve- nivano consacrati dal Papa su proposta del Monarca di Sicilia, apponendo sul loro capo un zuccotto rosso (come le cupole e il camaleuco di Palermo) e uno dei tre bracci del Parlamento Siciliano era composto da Prelati. Perciò la corona siciliana rimase sempre identificata come “Regia Monarchia di Sicilia”.

Saranno mai state rosse, dunque?

La risposta sembrerebbe essere contrastante, ma poi porta verso la certezza del rosso. Si parla di colori tendenti al giallo, anche perché gli arabi pensavano che il colore rosso potesse attrarre le mosche. Di mezzo ci sono tante epoche e anche tanti restauri, non si poteva considerare, fra le cose, l'effetto dell'ossidazione che riguarda i colori che stanno alla luce naturale.

Secondo la concezione Neoplatonica di Plotino, le cupole rappresentavano la volta celeste, e dovevano essere dipinte di azzurro nel suo interno, così come noi vediamo il cielo d’azzurro, e del colore aureo ovvero rosso l’esterno, per rappresentare la regalità Del Padreterno, del sacrificio di Cristo, e della potenza dello Spirito Santo Paraclito. Quando si parla di rosso si intende il color porpora.

È indubbio l’uso frequente del rosso nella Palermo capitale del Regno di Sicilia. Ed il rosso quindi, oltre che estratto dal murice, il rosso delle cupole ottenibile dal colore naturale della terracotta, rafforzato da smalti e pigmenti in rosso porpora, ed il rosso dei tondi nei mosaici pavimentali bizantini, ottenibili da marmi rossi o, molto probabilmente dalla sezione di colonne granitiche di età romana, vi è anche il rosso Kermes (carminio) ottenuto dal sangue degli insetti, presente nel manto dell’incoronazione.

Per l'architetto le cupole di Ruggero II e della Capitale del Regno di Sicilia erano rosse.

Proponiamo qui, per chi volesse approfondire, l'articolo completo in Pdf dell'architetto autore dello studio.
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