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Lì dove Ulisse andò a dissetarsi: in viaggio dentro la sorgente "miracolosa" di Marsala

La Chiesa di San Giovanni al Boeo sul lungomare di Marsala racchiude molti misteri e sorge sopra la grotta della Sibilla al cui centro sgorga una sorgente "miracolosa"

Jana Cardinale
Giornalista
  • 28 aprile 2020

La chiesa di San Giovanni a Marsala (foto Comune di Marsala)

​È una gemma di luce bianca che spicca, sul Lungomare di Marsala, e che saluta, discreta, i passanti che volgono lo sguardo alla zona del Parco Archeologico. Semplicissima nella sua architettura, di grande rilievo storico e archeologico, perché al di sotto vi si trova un piccolo ambiente sotterraneo scavato nella roccia, dove sgorga una sorgente d’acqua dolce che veniva ritenuta miracolosa fino a pochi decenni addietro, la Chiesa di San Giovanni al Boeo, racchiude misteri e segreti millenari. ​

È edificata sopra la grotta della Sibilla – come a proteggerla - all’interno della quale si trova anche un altare in pietra del XV secolo con un rilievo raffigurante San Giovanni. Studi archeologici sono orientati a ritenere che l’antro, in tempi antichi, fosse un ambiente termale di pertinenza di una ricca dimora romana.

Monumento cristiano dell’antica Lilybeo, d’estremo interesse perché vive sul potere miracoloso dell’acqua, il luogo della Sibilla è collocato lì dove fino al '400 si riunivano i primi cristiani di Lilibeo. Al suo centro sgorga tuttora la sorgente e davanti alla cavità si pone l’altare con l’immagine in marmo di San Giovanni Battista, compatrono della città di Marsala.
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La venerazione di San Giovanni Battista ha una lunghissima tradizione: la ricorrenza del 24 giugno è immancabilmente celebrata con grande partecipazione popolare e vissuta con assoluta intensità, con l’epilogo di una processione del simulacro e gli spettacolari giochi d’artificio che richiamano gli abitanti del centro e delle tantissime contrade. Non sarà così, forse, per la prima volta, quest’anno, ma nel cuore dei marsalesi, il compatrono della città conserva un posto speciale.

Alla sorgente della grotta si può accedere tramite due scale intagliate nella roccia. Le pareti sono decorate con affreschi, oggi quasi scomparsi, e il pavimento presenta una decorazione musiva. Nell’ambiente con la vasca è stato costruito un altare in pietra sul quale fu collocato un bassorilievo in marmo alabastrino di Domenico Gagini raffigurante proprio San Giovanni Battista.

Nel corso dei secoli la "Grotta" divenne parte integrante dell'edificio di culto con essa comunicante. Data la presenza della fonte, la leggenda narra che qui Ulisse sia venuto a dissetarsi, vista anche la prossimità del sito al mare; al suo interno si trova un giaciglio, che sembra quasi scavato con le mani nella roccia, dove la Sibilla riposava.

Altre remote leggende del dopo guerra narrano che la Sibilla fosse in realtà una sposa che era caduta all'interno del pozzo, ed era rimasta imprigionata sotto la chiesa, dove quindi si era scavata un giaciglio per dormire.

La chiesa di San Giovanni Battista sorge in prossimità del Museo archeologico regionale Lilibeo-Baglio Anselmi.

Grazie a un progetto di #solidarietàdigitale, Lions Club Marsala e Easy Vision - un sistema che rende possibile la visita di musei, siti archeologici, luoghi di interesse storico e culturale difficilmente accessibili, tramite un QRcode applicato all'ingresso, e agevolando così tutti coloro che per diversi motivi (disabili motori, anziani, etc) non possono accedervi facilmente - offrono la possibilità di guardare anche da casa le bellezze della Grotta della Sibilla, che resta uno dei luoghi più suggestivi del Parco di Capo Boeo e la testimonianza archeologica più antica della diffusione del Cristianesimo nella città romana di Lilibeo. Con un semplice clic a questo link si può entrare dentro al tesoro lilibetano.

La Chiesa di San Giovanni (con ingresso dal Museo) è comunque visitabile dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00, su richiesta al Personale di Custodia del Parco archeologico al numero di telefono 0923 952535.
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