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BastardsInLove: Promo 2004

  • 16 maggio 2005

Band: Bastards In Love
Titolo: Promo 2004
Anno: 2004
Etichetta: autoproduzione


Ecco la band Indie che emerge dal contesto indie/noise di Palermo per la velocità delle sue canzoni mista alla lentezza onirica dell'improvvisazione, per la prorompenza delle parti ritmiche composte da una potente e cavalcante batteria e dal groove del basso distorto, per le progressioni al vetriolo della chitarra che sfodera suoni acidi, ruvidi ed ammalianti mixati al cantato a volte quasi sussurrato. Signore e signori ecco a voi i BastardsInLove. Già perchè nel contesto underground di Palermo questa band spicca e senza dubbio propone anche un punto di riferimento nella qualità sonora della sua musica e nel modo di suonarla sul palco. Ecco che il loro ultimo lavoro di recording in studio, chiamato "Promo 2004", espone alle orecchie i loro ultimi brani dei quali i testi son scritti interamente da Giancarlo Pirrone, il front-man della band. I suoni presenti nel disco mi fanno tornare in mente il lavoro più luminoso degli americani Sonic Youth, pietra miliare nel campo del noise targato U.S.A , "Daydream Nation", ed anche una band bolognese targata punknoisyblues: "Cut".Questo a dimostrazione che il sound ottenuto dal trio in questione è un groove potente di stile noise/indie con contaminazioni di rock/blues americano ed un gusto per l'improvvisazione sonora non indifferente. Il disco si apre con il brano intitolato "Tutto",e l'attacco è davvero una cavalcata di suoni trascinati dalla potente batteria verso un'isola di lisergia che accompagna la voce nel cantato, a tratti sussurrato. Dopo lo stacco deciso ecco il secondo brano: "Solo occhi". Adesso il ritmo della canzone è più contenuto negli stoppati del riff di chitarra, per poi passare al ritornello e successivamente stazionare in un outro strumentale.

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"Lontano" si apre con un breve Intro che ci accompagna verso il cuore della canzone man-mano che proseguono i secondi; qua il riff di chitarra sembra quasi un tributo ai Sonic Youth. In un minuto e mezzo il brano si conclude lasciando l'ascoltatore in un sussulto di ansia. Da qua gli ultimi 3 brani son cantati in inglese: "Don't think about it" esprime il sound tipico dei Bastards con le progressioni rumorose di chitarra e basso che iniziano una "galoppata" fino alla fine del brano, tra echi imponenti di piatti e rullante; "Together Forever" dal titolo suona come una canzone d'amore, ma la sdolcinatezza non è certo di casa in questa canzone. I ritmo della batteria e del basso sono ossessivi, martellanti; poi un attimo di pausa giusto per dire "together forever" e si riparte in quinta. Infine il brano di chiusura "Not of your kind" che, come spiegato da Giancarlo stesso, parla della voglia di distinguersi dai "pescecani" e per questo provarne un pizzico di orgoglio. Il brano accompagna l'ascolto tra stacchi potenti e rumorosi, ed interludi lenti, dominati dai suoni onirici della chitarra, nei quali si scopre la vena jam della band, il gusto per l'improvvisazione. Le canzoni precedenti sembrano condurre velocemente ed in fretta verso questa canzone che ci lascia stazionare per 6 minuti nel mondo sonoro dei BastardsInLove. Con l'augurio che la loro musica non perda mai la qualità, poichè questa band ne ha davvero in buona dose, e che le orecchie di qualche produttore di etichetta vengano "trapanate" dal sound imponente del trio.

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