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Bollani a Palermo in un "one man show"

  • 12 novembre 2006

Deve aver senz'altro fatto sorridere la maggior parte dei frequentatori di jazz una recente presentazione di Stefano Bollani come "artista scoperto da Renzo Arbore". Sì, perché se il grande pubblico lo ha conosciuto attraverso l'ennesima "arborata" televisiva - quel "Meno siamo meglio stiamo" di un paio di anni fa - Bollani calca le scene del jazz ormai da ben oltre dieci anni, e quella di martedì 21 novembre al teatro Politema "Garibaldi" (ore 21.15, biglietto intero 45 euro, ridotto 30 euro, anfiteatro 20 euro) per gli Amici della Musica non è certo la sua prima sortita a Palermo.

Bollani è pianista che deve il successo alla sua enorme musicalità e versatilità. Chi abbia già assistito ad un qualunque suo concerto - esilaranti quelli con la Banda Osiris, brillanti quelli in piano solo, intensi quelli con il suo mentore Enrico Rava - sa che non c'è un suo vero e proprio repertorio, in quanto il nostro è in grado di spaziare dal "Bolero" di Ravel alle sigle dei cartoons, da "Estate" di Bruno Martino a "Pierino e il lupo" di Sergej Sergeevic Prokof'ev. E considerato che la formula del piano solo è quella che gli consente la più totale libertà c'è da scommettere che in questo concerto per musiche di Stefano Bollani e canzoni del repertorio italiano e americano, il pianista milanese ma toscano d'adozione riuscirà ancora una volta in una delle sue strabilianti imprese.
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Dopo aver frequentato il conservatorio e poi studiato con Luca Flores, Mauro Grossi e Franco D'Andrea, certamente l'incontro più importante della sua vita è stato quello con il trombettista Enrico Rava al teatro Metastasio di Prato, nel 1996. E se già un grande come Carosone aveva suggerito al Bollani pre-adolescente di ascoltare tanto blues e tanto jazz, Rava lo istiga quasi a lasciare il sentiero del pop per dedicarsi al jazz a tempo pieno. Rapide sono da quel momento le tappe della sua ascesa: dall’affermazione nel referendum della rivista Musica Jazz (miglior nuovo talento 1998), alla direzione della sua "Orchestra del Titanic" (all’attivo numerosi concerti e due dischi per l’etichetta Via Veneto Jazz), dalla realizzazione di dischi e spettacoli-omaggio alla musica leggera del passato ("Abbassa la tua radio" con, tra Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Elio delle storie tese e "Guarda che luna!" con Gianmaria Testa e la Banda Osiris) fino alla consegna, nel settembre 2003 a Napoli, del Premio Carosone, solitamente destinato a cantanti. Persino in Giappone si sono accorti di Stefano Bollani e Swing Journal, la più autorevole pubblicazione jazz di quel paese, gli ha conferito, sempre nel 2003, il "New Star Award", la prima volta per un musicista europeo.

Dopo il suo periodo "pop-leggero", che lo ha visto a fianco di Irene Grandi, Laura Pausini, Jovanotti, Bollani ha collaborato con Enrico Rava, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Lee Konitz, Ares Tavolazzi, Richard Galliano, Marco Tamburini, Gato Barbieri, Pat Metheny, Michel Portal, Phil Woods, Han Bennink e tantissimi altri grandi, sebbene non disdegni tornare, di tanto in tanto, ad affiancare importanti nomi della musica leggera (Massimo Ranieri, Simona Bencini, Elio e le Storie Tese). Anche la sua discografia è alquanto ricca e oltre ai nomi già indicati, segnaliamo il celebre "Smat Smat" in piano solo (2003); "Concertone", (composizione per trio jazz e orchestra sinfonica, con arrangiamenti e direzione di Paolo Silvestri, 2004); "L'America di Renato Carosone" (omaggio alla storia dello swing e del jazz nel nostro paese e soprattutto al suo mito Carosone; editore Elleu, collana "Racconti di canzoni", 2004); il cofanetto libro-cd della "Cantata dei pastori immobili" (sorta di oratorio musicale per quattro voci, narratore e pianoforte, realizzato su testi di David Riondino, editore Donzelli, 2004); "Gleda - songs from Scandinavia" (con Jesper Bodilsen e Morten Lund, della Stunt, 2006), l'apprezzato "I visionari" (primo disco con il suo nuovo quintetto con Mirko Guerrini al sax, Nico Gori al clarinetto, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria, Label Bleu, 2006) ed il recentissimo "Piano solo" per la ECM (settembre 2006), in concomitanza con il suo primo romanzo "La sindrome di Brontolo" (Baldini&Castoldi, Dalai ed.).

Il suo istrionismo lo ha portato, proprio nel citato programma televisivo, a fare il verso a grandi della musica leggera da Paolo Conte a Franco Battiato ad Angelo Branduardi, ma anche a guadagnarsi la copertina del settimanale Topolino (sempre nel maggio di quest’anno), unico jazzista italiano a confrontarsi con Paperoga! Biglietti acquistabili in prevendita presso Master Dischi (via XX Settembre 38, telefono 091.323151), Libreria Modusvivendi (via Quintino Sella 79, telefono 091.323493), informazioni sugli abbonamenti al numero 091.6547022 o sul sito www.amicidellamusicapalermo.it.

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