Finalmente il Segreto si rivela
Ed è con questo brano che Ivan si fa conoscere al pubblico e presenta il suo “manifesto musicale”, fatto di eleganti e ricercati arrangiamenti che richiamano non solo ai virtuosismi jazz ma anche e soprattutto ad una certa scuola cantautoriale “che non c’è più”, mischiati al sapore asprigno di un tormento decadente, romantico, introspettivo (e non a caso è un fan dei Radiohead). Tormento decadente presente nell’ inquietante “Il banchetto dell’amore”, romanticismo d’altri tempi nella serenata “Diamante”e l'introspezione criptica nella dedica silenziosa al nefasto 11 settembre 2001 contenuta in “Inverosimile”, forse la canzone più bella di “Porta Vagnu”. Un disco “tendenzialmente jazz” (non nella forma modaiola attuale) ma che non disdegna aperture a qualsiasi sfumatura musicale. Ad ogni modo un biglietto da visita che suona come una promessa per il futuro. Sarebbe sufficiente bissare l’ottima prova di questo disco per poter tornare a parlare di Ivan Segreto non solo come una promessa ma come una realtà, straordinaria, della musica italiana.
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