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“I Giganti ”, un Pirandello surrealista al Libero

  • 26 aprile 2005

Il prossimo spettacolo in cartellone al teatro Libero, in piazza Marina a Palermo, è una produzione dello stesso teatro, “I Giganti” tratto da “I Giganti della montagna” di Luigi Pirandello, progetto e regia di Lia Chiappara, in scena dal 2 fino al 21 maggio (dal 2 al 16 maggio alle ore 10,00 per il calendario della stagione “Un’isola di teatro per bambini e giovani” per le scuole e quindi alle 21,15 domenica 15 maggio per la stagione “Invito al teatro” e per la stagione serale dal 17 maggio in poi). È il 5 giugno 1937 quando va in scena, postuma, la prima de “I Giganti della Montagna” con, sul palcoscenico, due mostri sacri quali Memo Benassi ed Andreina Pagnani. Pirandello, che era morto il 10 dicembre dell’anno precedente, non fece in tempo a portare a compimento l’opera; fece in tempo però a raccontarne al figlio Stefano ed a questo dobbiamo la possibilità di averne oggi la stesura, la stessa che fu comunque pubblicata solo nel 1938. Infatti il primo atto era stato pubblicato nel 1931 con il titolo “I fantasmi” ed il secondo nel 1934 sulla rivista “Quadrante”! È il culmine di quello che è stato definito come il periodo surrealista del Teatro Pirandelliano. Si leggono già i presagi sulla “fine dell’arte”, sulla “morte dell’artista”.

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Già, perché in Pirandello cresce la consapevolezza di quello che lui considerò il suo fallimento: vana la ricerca dell’autenticità (“Il piacere dell’onestà”), vana la lotta contro l’ipocrisia (“Il berretto a sonagli”), vana la “denuncia” dello status (“Il gioco delle parti”). Difatti, se Pirandello aveva detto che “la vita o la si vive o la si scrive”, prende forma in lui la certezza che il male non lo si vince scrivendone ma combattendolo. Però, ahimè, sono spuntate le armi di ogni poeta. Pirandello confessa la sua sconfitta attraverso la disfatta di Ilse: questa, che giunge alla villa di Crotone a capo di una sequela di attori, ha un mandato da compiere, rappresentare l’opera di un poeta morto per lei. E invano Crotone tenta di dissuaderla, di mostrarle come meglio sia, per lei, accontentarsi della Vita. Di certo non è cosa da poco confrontarsi con tutto questo, come ha dovuto fare la regista Lia Chiappara, e riusciamo solo ad immaginare il lavoro ed il lavorio cui si sarà sottoposta per portare in scena questi “Giganti della Montagna”. E a questo punto mi piace ricordare allora qualcosa che è dei primi scritti del nostro Luigi Pirandello: “La natura si serve dello strumento della fantasia umana per proseguire la sua opera di creazione!”. Per informazioni e prenotazioni telefonare al botteghino del teatro al numero 091.6174040.

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