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In Sicilia il potere ad ogni costo oltre la dignità

Prima a destare scandalo erano unicamente i rimborsi ai partiti, adesso, è tutto ciò che ruota intorno tra privilegi e benefici. Soldi, soldi, soldi.

  • 14 ottobre 2012

Il senso del potere è ciò che più sta disgregando i valori civili, sociali ed economici, nel contesto civile attuale. Il senso, il fiorire e l’espandersi del potere è un fenomeno connaturato alle esigenze dell'uomo, sia nell'aspetto positivo: senso di responsabilità, condivisione e valorizzazione dei beni comuni; ma anche in quelli negativi: il bisogno di sopraffazione, l'egoistico accapparramento di denaro e beni materiali, l'esagerato individualismo. Il senso del potere, nel suo iceberg, è il contesto politico.

Dove, una indubbia facoltà di esercitare l’autorità deve avvenire, avendone capacità e strumenti; ma ciò che la cronaca ci sta consegnando sempre più è il senso del potere nella sua accezione negativa. In politica, i politici impongono il proprio dominio sugli altri, togliendo la libertà di pensiero e di azione, convinti di poter manipolare le facoltà altrui.Sino ad un certo stadio, tutto questo è possibile, ma questa gente ha oltrepassato ogni limite ed, un atto di ribellione pare sia sempre più manifesto.

Prima a destare scandalo erano unicamente i rimborsi ai partiti, adesso, è tutto ciò che ruota intorno tra privilegi e benefici. Soldi, soldi, soldi. Ed acquisizione di potere, non più quello legittimato del quale ormai si è perso traccia. Il potere si lega, quindi, a una dimensione istituzionale, assente nella potenza. L’ipocrisia nella quale la nostra classe politica versa, anche siciliana, è agghiacciante. Assistiamo ad azioni farisaiche messe in atto nel momento migliore, domanda/offerta. Ed è la campagna elettorale.

Ogni candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, ogni candidato ad essere deputato all’Assemblea, in questo momento, esercita in pieno il potere al quale sono stati relegati; gridando coerenza, impegno, trasparenza, valori, etica. Finita la messa in scena pubblica e, con morti e feriti, nessuna traccia. La Sicilia viene dimenticata. Una cosa non dimenticano: il potere. Acquisito e conquistato ad ogni costo, vendendosi per un incarico, una consulenza, un posto di Governo o, meglio, di SottoGoverno.

Il 28 Ottobre 2012 è diventata per la Sicilia, una data già storica; non soltanto perché avverranno le consultazioni regionali e quindi il rinnovo dell’Assemblea elettiva regionale, ma per la lotta di potere in essere. Potere offeso, mistificato, povero. Ma alla base di tutto vi è la Sicilia, terra delle meraviglie e degli Dei; una terra che proprio da questi politici è stata portata nel cono dell’inferno, incapaci di gestire l’interesse collettivo, capacissimi di gestire l’interesse personale o, dei loro affini. Tra amanti, amici, parenti e portaborse.

Ricordo, un Capo di Gabinetto di un Assessore Regionale di qualche annetto fa; bene, lei parlava male del suo Assessore, sia in termini professionali sia personali.
Appunto. Il potere ad ogni costo. Oltre la dignità.

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