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Movimento dei Forconi: niente disagi per la Sicilia

Mentre i Forconi si radunano in un presidio davanti Palazzo d'Orleans, arriva dai leader del movimento la rassicurazione che non ci saranno disagi nell'isola

Balarm
La redazione
  • 6 febbraio 2012

Nessun disagio per i siciliani. Ci tengono a specificarlo i rappresentanti del Movimento dei Forconi che ritornano ancora una volta sulla strada per ripartire con i nuovi presidi: lunedì 6 febbraio è Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana la meta della nuova manifestazione ed altri blocchi interesseranno esclusivamente i Comuni ed i porti siciliani mentre non si intralcerà il proseguo dei lavori nelle raffinerie nè saranno bloccate le autostrade. Alla protesta non aderiscono gli autotrasportatori dell'Aias ma non per spaccature interne al movimento, precisa il leader dell'associazione, Giuseppe Richichi, ma per l'uso di strategie diverse: un ramo del movimento, capeggiato da Martino Morsello - uno dei fondatori dei Forconi - è infatti intenzionato non solo a mantenere sempre accesa la protesta ostinandosi pure a lanciare forti accuse nei confronti del governatore Lombardo affinchè decada la classe politica "che ha distrutto l'economia siciliana".

Insieme ai forconi, da alcune settimane anche i pescatori, rappresentati da Fabio Micalizzi, che in quanto segretario del Comitato Forza d'Urto, è stato anche artefice di un documento ufficiale destinato a tutte le Prefetture e con cui si richiede l'istituzione di tavoli tecnici per lo sviluppo per discutere in un dialogo a più voci delle problematiche che affliggono la vita quotidiana e lavorativa dei cittadini che non si sentonorappresentati da sindacati e federazioni. Tra le manifestazioni di protesta programmate salta tuttavia, a causa del cattive condizioni meteorologiche, il raduno a Roma che avrebbe dovuto tenersi martedì 7 febbraio in occasione della manifestazione nazionale, quando i pescatori, raduneranno i marittimi di tutta Italia nell'intenzione di ritrovare una unità che da anni non si registrava più.

Il Movimento dei Forconi cambia dunque strategia: nessuna serrata in Sicilia, nessun blocco che possa ulteriormente penalizzare l'isola. La vera protesta contro il governo lederà il resto d'Italia con sit-in davanti le raffinerie per impedire le esportazioni di carburante fuori dai confini dell’isola. E mentre continuano gli atti di accusa da parte del governo Lombrado che addita il movimento di una esagerata esposizione mediatica, il leader Mariano Ferro, che ha tenuto una conferenza stampa sulle nuove manifestazioni, annuncia la prossima mossa: nel mirino anche le sedi della Serit e dell’Agenzia delle entrate, simboli della riscossione nelle province siciliane che tanto grava sui manifestanti.

Hanno messo in ginocchio la Sicilia per una settimana, esportando la loro protesta nel resto della penisola italica: a due settimane di distanza dall’inizio della protesta del Movimento dei Forconi si tirano le somme ed arrivano i primi bilanci. A farli la Confederazione Italiana degli Agricoltori Sicilia, tramite un dettagliato resoconto presentato dal suo presidente, Carmelo Gurrieri. È stato stimato all’agricoltura e alla zootecnia siciliana un danno di 70 milioni di euro: l’ortofrutta è sicuramente il comparto che ha più sofferto, considerata la marcescenza del prodotto, la distruzione e la perdita della qualità commerciale. La comunicazione della Cia, con una richiesta di risarcimento, è arrivata fino al tavolo del dirigente dell’assessorato alle politiche agroalimentari della regione siciliana, Rosaria Barresi.

Quanto è accaduto di certo non ha giovato all’economia siciliana, bisognosa di iniziative di rilancio. Dalla loro pagina facebook continuano a partire messaggi che non accennano a diminuire i toni. Dopo la serie di proteste che tanto è costata in termini economici e di disagio ci si chiede quali siano i risultati, cosa è stato fatto e cosa potrebbe essere fatto. Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti, ha ricordato alla Camera quanto è stato già proposto per venire incontro alle richieste del settore: riduzione dei pedaggi autostradali parti a 170 milioni di euro per il 2012, un decreto che dovrebbe essere firmato a breve e che riguarda 400 milioni di fondi che saranno investiti, garanzie per la proroga degli incentivi per l’utilizzo delle vie del mare. Passera ha inoltre garantito che presto sarà perfezionato il decreto che disciplina le procedure per l’applicazione delle sanzioni prevste dalla legge n.133 del 2008, ricordando anche che tra le liberalizzazioni rientra la norma che prevede un rimborso per le accise sul gasolio, per il settore degli autotrasportatori, su base trimestrale e non più annuale.

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