MUSICA

HomeNewsCulturaMusica

New Thing: conclude il piano di Anthony Davis

  • 2 maggio 2005

Si comunica che a causa del grave dissesto finanziario provocato sia dal consueto ritardo nell'erogazione del contributo regionale, legge 44, che dalla progressiva diminuzione dello stesso, la nostra Associazione è costretta ad annullare il concerto di Anthony Davis, ultimo appuntamento della rassegna "New Thing" che si sarebbe dovuto tenere giovedì 5 maggio presso i locali della Cooperativa Agricantus d. E' la seconda volta che in quindici anni di intensa attività l'Associazione Musiche è costretta a sospendere l'attività. Ci auguriamo di poterla riprendere presto grazie alla tenacia ed alla passione che ci ha sempre sostenuto nell'affrontare le difficoltà. Ci scusiamo con il nostro pubblico e con Anthony Davis, eccelso pianista della scena avantgarde americana che per la prima volta avrebbe suonato nella nostra città.

L'Associazione "Musiche"
Il Presidente
Enzo Macaluso

Si conclude l’interessante e poliedrica rassegna "New Thing", organizzata dall’Associazione Musiche e dal Ccp Agricantus, che ha visto salire sulla pedana dell’Agricantus (via XX Settembre 82/a, Palermo) i musicisti più eclettici di cui il panorama jazzistico-impravvisativo –e non solo– attualmente dispone. E a dare l’appuntamento alla prossima edizione sarà giovedì 5 maggio ore 21.15, il pianista Anthony Davis (ingresso 13/10 euro).

Adv
Fin dagli anni ’70 Davis si è fatto apprezzare internazionalmente come pianista virtuoso, sia in gruppi che da solo, e raffinato e versatile compositore, spaziando dalla musica operistica, alla sinfonica, da quella da camera alla corale e perfino temi per coreografie: proprio per questo motivo risulta refrattario a qualsiasi tipo di categorizzazione. Dopo gli studi accademici di piano, ammaliato dall'ascolto di Mon passa all'improvvisazione, e viene affascinato dalla “visione improvvisativa” dell'AACM - Association for the Advancement of Creative Musicians, un autorevole collettivo di black music operante a Chicago - lavorando anche con George Lewis, Leo Smith e registrando come sideman per la Kabell label (l'etichetta di quest'ultimo) con Oliver Lake e Leroy Jenkins. Dal 1981 guida l'ottetto “Epistome”, nel quale interpretazione “disciplinata” ed improvvisazione estemporanea provocatoriamente si fondono in un interessante crogiuolo sonoro.

Come compositore Davis è molto noto per “X, the Life and Times of Malcom X”, scritta con l'apporto degli studi del padre Charles, fondatore dell'African-American Programme al Penn State, che nel 1986 registra il tutto esaurito alla prima newyorkese: si tratta infatti della prima opera musicale su soggetto di politica contemporanea, per la cui registrazione (Gramavision, 1992) ha ricevuto la nomination agli internazionali Grammy Awards come “migliore composizione classica”, nel febbraio 1993. I suoi debutti discografici, tuttavia, sono ancora anteriori, con il piano solo “Past Lives” (Red, 1978), ma la sua versatilità ha anche attraversato il “wayang” indonesiano con l'album “Lady Of The Mirrors” (INdia Navigation, 1980). Autore di varie opere (fra cui da menzionare almeno “Amistad”, ispirata alle vicende dell'omonimo vascello che visse la ribellione degli schiavi in essa trasportati nel 1839), ha lavorato anche con varie orchestre internazionali (New York Philharmonic, San Francisco Symphony, Pittsburgh Symphony, Atlanta Symphony, Brooklyn Philharmonic, Kansas City Symphony, Beethoven Halle Orchestra of Bonn, nonché la Chicago Symphony Orchestra, la Carnegie Hall), mentre il suo String Trio Of New York lo vede impegnato in un set di motivi di Monk, Mingus ed Ellington eseguiti con John Lindberg (bass), James Emery (guitar) e la violinista jazz Regina Carter. Ha collaborato con David Murray, Abdul Wadud, James Newton, Ray Anderson, Barry Altschul e Marion Brown, Anthony Braxton e Roscoe Mitchell, fra i tanti.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI