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Non pensiamoci più: la città è in galleria

  • 30 maggio 2005

Si è inaugurata alla Galleria 61 una collettiva il cui intento è quello di ricercare un nesso tra la città e la galleria, il suo pubblico e la ricerca artistica. Grazie all’intervento di alcuni giovani artisti di Palermo “Non pensiamoci più” si distingue dalle precedenti mostre della Galleria 61 (via XX Settembre 61 a Palermo; visitabile dal martedì al sabato ore 18-21 fino al 25 giugno; dopo la pausa estiva dal 24 settembre fino al 19 ottobre) per il tono ironico e disimpegnato con cui si presenta e per la realizzazione direttamente in situ delle opere. Alcuni artisti hanno deciso di intervenire infatti sulle pareti, sui soffitti o con installazioni. Ad esempio, Andrea Buglisi realizza una versione contemporanea di soffitto affrescato con particolare effetto di trompe l’oeil; il Laboratorio Saccardi sfrutta uno degli angoli della galleria per realizzare un piccolo altare votivo dedicato a S. Rosalia e alla squadra del Palermo, completo di improbabili ex –voto. Alessandro Di Giugno realizza invece delle divertenti foto i cui soggetti sono gli artisti e i curatori della mostra.

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Il legame con la città è evidente nelle spiazzanti e ironiche fotografie di Marilena Sardina che sostituisce, grazie alla fotografia digitale, i famosi ippopotami blu della Lines ai recipienti dell’acqua, posti sui tetti delle case palermitane. Fulvio Di Piazza e Andrea Di Marco realizzano dei murales sulle pareti bianche della sala espositiva. Tutti gli artisti che partecipano a questa collettiva, tra cui anche Marcello Buffa, Stefano Cumia, Francesco De Grandi, Antonio Miccichè, Marco Prestia, William Marc Zanghi, hanno inoltre dato la possibilità al pubblico, durante la settimana precedente all’inaugurazione, di assistere al work in progress dell’esposizione lasciando libero accesso a chiunque fosse interessato. Questo spirito di apertura caratterizza l’iniziativa che ha voluto dare vita, come sostengono i curatori Cristina Alaimo e Davide Lacagnina, ad un progetto comune grazie al quale è stato possibile instaurare un dialogo tra gallerista e curatore, tra pubblico e artisti che è stato interamente documentato con foto, interviste e video. Il catalogo che verrà pubblicato a settembre, frutto di questo molteplice incontro, è un documento, ma anche un libro d’artista, che vede la partecipazione attiva della creatività e vuole comunicare e riproporre lo spirito di partecipazione degli artisti e della galleria, a questo progetto volutamente non permanente.

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