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Perriera e Petyx: amore e sofferenza al femminile

  • 1 aprile 2004

Dalla sofferenza di una vita calpestata e ignorata all’amore tutto al femminile: sono questi gli ingredienti dei due spettacoli teatrali in programma questo fine settimana a Palermo. Si comincia con “Come campi da arare” di Sabrina Petyx, in scena alle ore 21,15 da venerdì 2 a domenica 4 aprile a Palazzo Belmonte Riso, in corso Vittorio Emanuele 361 (biglietti da 8 a 10 euro, info allo 091.347543). Sempre venerdì 2 alle ore 21,15 (in replica fino a martedì 6 aprile) va in scena ai Cantieri alla Zisa “Pugnale d’ordinanza” di Michele Perriera, direttore e fondatore della scuola di teatro “Teates” di Palermo, nella quale sono tanti gli artisti palermitani formatisi, tra cui la compagnia M’arte (ingresso libero).

Inserito nella rassegna “Assud” del Circuito teatrale regionale siciliano in corso a palazzo Belmonte Riso, “Come campi da arare” porta la firma di Sabrina Petyx con il gruppo “M’arte” per la regia di Giuseppe Cutino e Alessandra Fazzino, con Sabina Petix, Alessandra Fazzino e Caterina Marcianò con la collaborazione artistica di Sabrina Recupero. «C'è la storia di un viaggio - scrive l'autrice - che forse non comincerà mai, o una fuga senza punto di arrivo. Ci sono storie clandestine nate in segreto e vissute per essere dimenticate. Donne calpestate e ignorate, bagagli di lacrime e sangue perennemente in transito. E' una storia di piccoli affetti, di piccole vite, vite che non contano niente, che la storia rispedisce al mittente e che nessuno riconoscerà mai. Vite solcate come “campi da arare”». Lo spettacolo, Premio Scenario 2003, dopo Palermo girerà per l’Italia.

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Invece è ai Cantieri culturali alla Zisa che va in scena “Pugnale d’ordinanza”, l’ultimo lavoro del regista e scrittore Michele Perriera con Giuditta Perriera, Serena Barone, Gigi Borruso, Maria Rosa Randazzo, Salvo Volturno, Giovanna Cossu, Laura Isgrò, Letizia Porcaro, Francesco Teresi e Vincenzo Musso. Il testo, scritto due anni e mezzo fa e pubblicato da Primafila, una nota rivista italiana di teatro, racconta il rapporto d’amore contrastato da felicità e odio tra due donne. In un’ambientazione da giallo, tutta la vicenda inizia dall’interrogatorio della persona che avrebbe ucciso la sua compagna, tra ricordi intensi di un passato sofferto e felice. Il carattere di specchio che in genere ha l’amore, dice l’autore, è espresso in una maniera particolarissima nell’omosessualità, la rappresentazione più forte di questo sentimento, ed è dalle donne poi che l’amore è vissuto con una maggiore forza e complessità, per questo la scelta di un rapporto omosessuale femminile. Un’analisi dell’amore, nostro sogno e nostro incubo, insomma, specchio della nostra coscienza, raccontata con tutta l’energia e il vigore che il teatro di Perriera sa esprimere.

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