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Scavi dannosi? A Palermo 8 famiglie evacuate

Dichiarati inagibili dai vigili del fuoco alcuni appartamenti di via Serpotta: sui muri crepe e lesioni. I residenti: "Colpa del passante ferroviario".

Balarm
La redazione
  • 12 giugno 2012

Gli scavi sottoterra si avvicinano, i tremori si fanno più forti e frequenti, poi compaiono le crepe sui muri e si sbriciolano gli intonaci. Alla fine, dopo diversi sopralluoghi e diverse rassicurazioni da parte dei tecnici, arriva la brutta notizia: gli appartamenti sono inagibili, troppo pericoloso restare. Bisogna sgomberare gli appartamenti. E così otto famiglie si ritrovano fuori casa.

Accade in via Serpotta, nel rione Zisa a Palermo. Protagonisti, gli abitanti dei civici dal 2 all'8. «Tutta colpa dei lavori per il passante ferroviario», dicono. E non sembrano avere dubbi. In effetti gli operai della Sis, la società che sta realizzando l'opera, stanno scavando esattamente qui, a diversi metri di profondità sotto l'asfalto della via Serpotta. Nel sottosuolo, in corrispondenza di questi isolati, dovrebbe passare uno dei tunnel della metropolitana.

«Quando lavoravano - raccontano gli inquilini - le nostre case cominciavano a tremare come fosse il terremoto. E si sentivano scricchiolii provenire dai muri, e poco dopo sulle pareti comparivano crepe e lesioni". I residenti hanno allertato immediatamente la società, ma i tecnici della Sis, dopo diversi sopralluoghi, non hanno mai rilevato pericoli. «Osservavano le lesioni che noi mostravamo, ma ci ripetevano che non si trattava di danni rilevanti e che comunque non correvamo rischi».

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Fino a ieri, quando l'ennesimo controllo (compiuto, questa volta, dai vigili del fuoco) ha rivelato una verità assai diversa: i pericoli ci sono, eccome, tanto che le palazzine sono state transennate e agli inquilini, con un'ordinanza di protezione civile, è stato imposto di lasciare immediatamente le case portando con sè solo il necessario. Le 8 famiglie sgomberate hanno dovuto, quindi, trovare alloggi d'emergenza, «ma senza il sostegno di nessuno - dicono - neanche un contributo per l'albergo». C'è chi ha dormito da parenti, chi si è già dato da fare per trovare un'altra casa in affitto, chi ha riempito l'auto di indumenti e generi di prima necessità, e chi ha dormito su una sedia a sdraio, sul marciapiede davanti all'ingresso di casa sbarrato.

Adesso si attende di capire cosa possa avere prodotto i danni e che tipo di interventi saranno adottati. «I tecnici della Sis - spiegano i residenti di via Serpotta - negano che a causare le lesioni agli edifici possano essere stati i loro scavi. Ma noi siamo convinti di si». In ogni caso il cantiere, almeno nella zona, è stato sospeso, mentre i dirigenti della Sis e i tecnici del Comune hanno programmato una riunione per capire come intervenire. «Ma nessuno ha contattato i proprietari e gli inquilini - lamenta l'avvocato Rosalia Maria Montana, proprietaria di uno degli immobili coinvolti - in questo modo i loro diritti non verranno tenuti in considerazione. Noi, invece - prosegue - chiediamo maggiore trasparenza e ci auguriamo di essere coinvolti in tutte le fasi che da qui in avanti saranno attivate».

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