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Tenco, rivisitazioni d’autore per voce e pianoforte al Metropolitan

  • 21 gennaio 2006

Spesso il jazz ha effettuato incursioni nella musica leggera: nel pop con la discussa versione della "Time after time" di Cindy Lauper realizzata da Miles Davis, fino alle cover di Sting e dei Beatles realizzate in tempi più recenti. Ma questa volta il connubio fra jazz e leggera ci tocca da vicino, in quanto si dirige verso uno dei cantautori italiani più amati ed al tempo stesso più controversi di sempre: Luigi Tenco. Ne sono artefici la particolare voce di Ada Montellanico ed il lirico piano di Enrico Pieranunzi - recentemente dichiarato miglior musicista jazz europeo con il "Jazz in Europe Award 2005" - che il prossimo 30 gennaio, per la rassegna "Jazz al Metropolitan", porteranno alla "Sala Verde" dell’omonimo teatro di viale Strasburgo 368 a Palermo il loro progetto, battezzato appena l'estate scorsa, dal titolo "Danza di una ninfa - Tributo a Luigi Tenco", con la "benedizione" della sorella del cantautore alessandrino (ore 21.30, ingresso: intero 22 euro, ridotto con "Metropolitan Card" 17 euro compresi diritti di prevendita). Si tratta di un vero e proprio viaggio all’interno del mondo poetico-musicale di Tenco, fissato in un omonimo cd con quattro brani inediti, quattro testi del cantautore di cui due musicati dalla vocalist e due dal pianista, ma anche le immancabili "Il tempo passò", "In qualche parte del mondo", "Quasi sera", "Ho capito che ti amo" e ovviamente "Mi sono innamorato di te", tutte magistralmente rilette in rispettosa chiave jazzistica.

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Un sodalizio, quello fra il pianista Pieranunzi e la "jazz singer" Montellanico, che dura ormai da molti anni, da quel 1985 in cui proprio con il maestro la cantante debuttò al "Four Roses Jazz Festival" di Roma. Del ’90 è invece il suo omaggio a Billie Holiday, ancora con Pieranunzi da solo e poi con la formazione "allargata" al contrabbassista Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto alla batteria. Ma la vocalist romana non è nuova al repertorio di Tenco: già nel ’96 il suo secondo cd, realizzato con l’appoggio della famiglia del cantautore e prodotto dalla Philology, si intitola "L’altro Tenco" e propone il repertorio più nascosto e raffinato del grande cantautore di Cassine. Pieranunzi vi prende parte suonando le tastiere in due brani e scrivendo una composizione originale insieme a Gianpaolo Conti. Accolto entusiasticamente dalla critica e dal pubblico, il lavoro è considerato uno dei migliori prodotti discografici dell’anno, portando Ada Montellanico ad esibirsi nel ’97 alla ventiduesima edizione del "Premio Tenco" a Sanremo, durante la serata conclusiva con Pieranunzi ed Enrico Rava alla tromba. L’interesse della Montellanico per la ricerca sulla canzone d’autore italiana e non, si evidenzia anche con il successivo album, "Ma l’amore no" (Soul Note) ancora con la collaborazione di Enrico Pieranunzi che rende prezioso questo cd con i suoi toccanti e puntuali arrangiamenti, e la presenza speciale del sassofonista Lee Konitz, oltre che di Rava. Gli anni seguenti la vedono protagonista di un omaggio a Lorca (2000), "Zorongo", insieme al chitarrista classico Arturo Tallini, cimentandosi con successo nella rielaborazione di canzoni popolari del Cinquecento spagnolo. Nel 2002 esce il disco "Suoni Modulanti", dove l’interazione tra testo e musica si fa ancora più intensa grazie a brani di sua composizione e di importanti autori che appositamente hanno scritto per lei, come Enrico Pieranunzi, Massimo Nunzi, Daniele Luttazzi. Quindi, nel 2005 ad Umbria Jazz, il concerto di presentazione di "Danza di una ninfa", "special guest" il fiatista Paul McCandless.

L’eleganza di Enrico Pieranunzi si gusta ormai da tantissimo tempo, potendosi il maestro considerare fra i pianisti di jazz italiani più noti ed apprezzati all'estero, in Francia come negli States. Artista di punta della Egea Records, ritenuto debitore della lezione pianistica del grande Bill Evans in quanto a sensibilità e lirismo, Pieranunzi vanta collaborazioni con i più rinomati jazzisti di tutti i tempi, fra i quali spicca nel "suo" trio Marc Johnson, contrabbassista proprio di Evans. Tra i suoi lavori discografici più recenti, oltre al "progetto Tenco", "Les Amantes" in cui realizza gli arrangiamenti per quartetto d'archi a sue "classiche" composizioni, e "Duologues", un album in duo insieme ad un "grande vecchio" del jazz internazionale, il chitarrista Jim Hall, che tanto successo di critica sta riscuotendo per le pacate ma avvincenti sonorità proposte.

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