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Tre anni a Cammarata, che voleva solo far del bene...

Palermo è (certamente) una città (s)fondata sul lavoro. Non si addice a certi individui la pulizia dei cimiteri, risulterà più gradita la custodia di una bella barca

  • 18 aprile 2013

Quale scellerato Giudice ha deciso di condannare l’ex sindaco Cammarata a 3 anni di reclusione, in relazione alle accuse di abuso d'ufficio e falso per avere utilizzato un dipendente della società comunale Gesip come proprio skipper personale?

Penso piuttosto di avere personalmente intercettato il Cammarata pensiero, che ai più non è stato dato di comprendere: Palermo ad oggi è forse la città con il rapporto più alto tra dipendenti comunali ed abitanti; le municipalizzate sono sull’orlo del collasso finanziario, e spesso non si riesce a trovare la giusta collocazione agli esuberi; troppi sono i dipendenti che falsificano tutto il necessario pur di non essere dirottati a mansioni a loro dire poco dignitose; molti percepivano lo stipendio impegnati nel dolce far niente (e moltissimi odiavano questa indegna condizione imposta di non lavoro retribuito).

Trovo davvero ingiusto giudicare colpevole il nostro ex primo cittadino (che si augura di non imboccare a ritroso il monito evangelico sull’ordine delle cose, per intenderci quel “auspichevole” e rassicurante “gli ultimi saranno i primi”), per aver tentato di dare giusta collocazione ad un dipendente comunale che con probabilità si sarebbe girato i pollici.

Non si addice a certi nobili individui la pulizia dei cimiteri o delle strade, risulterà certamente più gradita la custodia di una bella barca, magari dando l’occasione anche di arrotondare un po’. Allora perché giudicare così il nostro ex sindaco, la cui unica colpa è stata quella di trovare occupazione gradita ad un dipendente del nostro sciagurato Comune. Palermo è (certamente) una città (s)fondata sul lavoro…

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