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Uri Caine, jazz moderno al Metropolitan

  • 4 aprile 2005

Sarà lunedì 11 aprile con il trio del pianista Uri Caine l’ultimo appuntamento con "Jazz al Metropolitan", la rassegna dell’omonimo teatro di Palermo (viale Strasburgo 358, ore 21.30, ingresso 21 euro) che dallo scorso ottobre 2004 ha accompagnato le serate jazz del capoluogo siciliano. Musicista eclettico in grado di muoversi con disinvoltura in ambiti anche molto distanti fra loro – klezmer, free, hip-hop e perfino avanguardia di matrice accademica – sovente sintetizzandoli con stile e raffinatezza, Uri Caine si forgia su studi accademici che, uniti alla sua innata curiosità musicale, attirano subito l’attenzione di molti grandi del jazz, quali Benny Golson, Joe Henderson, J.J. Johnson, Terry Gibbs, tramite i quali si avvicina al gergo boppistico. Ma presto gli interessi di Caine si rivolgono ad esplorare gli aspetti più innovativi del jazz newyorkese, ed ecco che lo si ritrova a fianco di figure quali Don Byron, Marty Erhlich, Dave Douglas e Arto Lindsay.

Autore negli ultimi anni di alcuni fortunati progetti che ne hanno rivelato pienamente il talento, il pianista di Philadelphia ha fatto recentemente scalpore per originali riletture di autori classici – Mahler, Schuman, Wagner, Beethoven, Bach – a testimoniare che la musica deve intendersi a tutto tondo, senza barriere o muri di sorta: così, chi aveva creduto che forse Glen Gould avesse osato tanto o troppo in libertà, ha dovuto ricredersi dinanzi ad uno stravolgente e visionario rimaneggiamento dell’opera bachiana. Ma Caine non ha disdegnato neppure le formule più convenzionali, come il trio pianistico o la “solo performance” (si confronti l’album Solitarie) ovvero songbooks più propri ad un jazzista, come i suoi recenti omaggi a Monk ed Hancock attestano. Pur avendo al proprio attivo rilevanti esperienze, Caine sembra avere ancora enormi margini di evoluzione, tanto da aver rivisitato formule elettriche e funky, come nel disco “Philadelphia Experiment” dove suona anche il sintetizzatore accanto a Christian McBride (basso), Ahmir Thompson (batteria), Pat Martino (chitarra), Jon Swana (tromba), Larry Gold (violoncello).

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Al Metropolitan si presenta invece accompagnato da Drew Gress al contrabbasso e Ben Perowski alla batteria. Il primo compositore oltreché contrabbassista, si esibisce regolarmente con artisti all'avanguardia nell'improvvisazione della musica contemporanea, negli anni ’90 ha fondato il quartetto Joint Venture, realizzando albums per Enja, Ways, e Mirrors. All'attività con i suoi ensembles, Gress unisce collaborazioni con Ralph Alessi, Tim Berne, Don Byron, Bill Carrothers, Ravi Coltrane, Marc Copland, Dave Douglas, Fred Hersch, John Hollenbeck, Andy Laster, Tony Malaby, Simon Nabatov, e Angelica Sanchez, effettuando tournées in varie parti dle mondo ed ottenendo svariati riconoscimenti, tra cui il “National Endowment for the Arts” ed il “Meet the Composer”. Newyorkese, appena terminati gli studi Ben Perowski ha iniziato a suonare con vere e proprie leggende del jazz quali James Moody, Rickie Lee Jones, David Leibman e il vibrafonista funk/jazz Roy Ayers. Recentemente, ha esplorato un nuovo territorio musicale insieme al suo Ben Perowsky Trio. Altre collaborazioni includono Elysian Fields Band, Dave Douglas Quartet, Chris Potter, James Genus, Don Byron, Chris Speed e Scott Colley e la popstar africana Salif Kieta. Tra le sue più riuscite incisioni, le collaborazioni con i chitarristi jazz Pat Martino e Mike Stern, Walter Becker (degli Steeley Dan), John Cale (dei Velvet Underground), ed i sassofonisti Bob Berg e Michael Brecker.

Informazioni e prevendita: Cine-Teatro Metropolitan, telefono 091.6887513; Ellepì dischi (via Libertà 29/c). Riduzioni per studenti, senior over 60, residenti nel territorio della Provincia di Palermo (con l’esclusione di Palermo città), abbonati alla stagione teatrale 2004/2005.

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