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Vespignani, emozioni di un vissuto difficile

Sono esposte quasi quaranta opere grafiche, incisioni, chine, disegni, appartenenti ad alcuni dei cicli più importanti dell’artista, datati tra gli anni Quaranta

  • 13 marzo 2004

“Così vorrei la mia pittura: l’innocenza e la crudeltà in un sol viso. È come se un dio primitivo e decrepito si sforzasse di tornare bambino”. Non esistono parole migliori per definire l’arte di Renzo Vespignani (Roma 1924-2001), che nei suoi Diari fissa le emozioni e le contraddizioni di un vissuto difficile, segnato dall’esperienza della guerra nella Roma occupata e che anche in seguito non cesserà mai di guardare il reale senza filtri, con uno sguardo privo di orpelli, ma che il segno grafico o la pittura riescono a trasfigurare in poesia.

Al maestro romano, scomparso da pochi anni, è dedicata la mostra “Renzo Vespignani, la forma del dolore”, visitabile fino al 20 marzo presso la Galleria Nuvole di Palermo (via Matteo Bonello 21; orari: lun-ven 16.30-20.00; sab ore 11.30-13.00/ 16.30-20.00), che ha anche ampliato i suoi spazi con una nuova sala al pianterreno, accanto alla stamperia. Sono esposte quasi quaranta opere grafiche, incisioni, chine, disegni, appartenenti ad alcuni dei cicli più importanti dell’artista, datati tra gli anni Quaranta – i ‘disegni della guerra’ – e gli anni Ottanta-Novanta – il ciclo ‘Manhattan Transfer’, legato ai viaggi a New York.

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Dalla desolante e devastante solitudine della borgata romana del Portonaccio, dove è nato, dilaniata dai bombardamenti, in cui solo la lirica minuziosità del segno che si fa ombra risolleva dall’orrore dei disastri bellici, ai brani di graffiante aggressività della metropoli americana squarciata da lampi di luce, il mondo di Vespignani non lascia spazio a visioni edulcorate del reale, ma a immagini icastiche, incisive, brucianti come solo la verità sa essere. Spicca, tra le varie serie, quella intitolata ‘Come mosche nel miele’ (anni Ottanta), dedicata ai personaggi di Pier Paolo Pasolini e al suo dramma: anche lì ritorna il concetto di periferia, con scenari e attori di un mondo al margine, rispetto agli schemi e agli stereotipi del sociale, ma, come dice l’artista stesso, ‘centro di tutte le libertà e di tutte le contraddizioni del mondo; crogiolo di orrori e passioni, nube temporalesca attraversata da lampi di odio e di speranza’.

Con la bella mostra sul maestro romano, grande incisore, disegnatore, illustratore di libri (di Brecht, Eliot, Kafka...), pittore, protagonista del dibattito artistico italiano del dopoguerra, fondatore, nel 1961, del gruppo neofigurativo de ‘Il Pro e il Contro’, la Galleria Nuvole prosegue il suo interessante programma di iniziative che ne fa uno dei luoghi più attivi nel panorama cittadino. Catalogo in mostra con riproduzioni delle opere e selezione di testi dell’artista. Per info: www.associazionenuvole.it.

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