Maxi assunzione di 560 nuovi infermieri in Sicilia: presto i bandi, i posti per provincia
La Regione e le Asp lavorano alle procedure di reclutamento dei nuovi infermieri di famiglia e comunità. I posti più numerosi a Catania, Palermo e Siracusa

In arrivo in Sicilia l'infermiere di famiglia
«È una delle nuove figure principali previste dalla riforma della rete ospedaliera siciliana, approvata dalla giunta Schifani venerdì scorso (12 settembre).
Stiamo parlando dell'infermiere di famiglia e di comunità, professionista sanitario che sarà introdotta anche in Sicilia, così come sta accadendo nel resto d'Italia.
Si tratta di una figura che, a differenza dell'infermiere tradizionale, opera in collaborazione con i medici di famiglia e con i nuovi ospedali di comunità. Può intervenire anche a domicilio e si occupa di medicazioni, piccoli interventi o anche semplici consigli.
Oltre a garantire un'assistenza più diretta ai pazienti, la presenza di queste nuove figure dovrebbe servire a limitare gli accessi alle altre strutture ospedaliere, soprattutto ai pronto soccorso spesso affollati.
Come spiegano dalla Regione, in tutta l'Isola sono previsti 767 infermieri di famiglia e comunità, di questi 207 sono già in servizio (con contratti a tempo determinato e indeterminato) tramite lo scorrimento di vecchie graduatorie, mentre 560 sono quelli da reclutare e assumere nei prossimi mesi, presumibilmente entro la primavera.
Le Asp devono così predisporre le procedure di selezione pubblica, «che sono in corso di definizione» assicura la Regione. I bandi di concorso sono insomma in arrivo nelle prossime settimane.
Secondo i dati forniti dalle Asp siciliane al Servizio 1 Personale del SSR, dipendente e convenzionato del Dipartimento Pianificazione Strategica - Assessorato Regionale della Salute, i 560 posti vacanti da coprire con le nuove assunzioni sono così distribuite:
- Asp Palermo 167
- Asp Catania 171
- Asp Agrigento 29
- Asp Caltanissetta 42
- Asp Enna 4
- Asp Messina 42
- Asp Siracusa 64
- Asp Trapani 41
- Asp Ragusa 0
L'ultima comunicazione dei dati risale al 31 marzo scorso, quindi «per completezza - spiegano dall'assessorato regionale della Salute - sono stati chiesti dati aggiornati in merito ai posti vacanti per il medesimo profilo, quindi è in corso una ulteriiore rilevazione numerica e contestualmente è stata avviata la definizione delle procedure di reclutamento del personale nelle Asp della Regione».
Nel frattempo, la Regione ha avviato un ciclo formativo attraverso il Cefpas. Il primo corso è partito a giugno e «nelle prossime settimane ne saranno attivati altri che permetteranno, entro dicembre 2025, a circa 600 infermieri di completare la formazione specifica», ha detto l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni.
«Il programma formativo è stato elaborato dal Cefpas, il centro regionale di formazione specialistica sanitaria – spiega Faraoni – su mandato dei dipartimenti Asoe e Pianificazione strategica, in attuazione della Missione 6 del Pnrr.
Gli infermieri di famiglia e di comunità svolgeranno il proprio ruolo nei distretti sanitari (case di comunità, cot, ospedali di comunità e unità di continuità assistenziale) e rappresenteranno una figura professionale centrale nel processo di assistenza a livello territoriale».
Sulle procedure selettive, l'assessore inoltre chiarisce che «Al momento i processi di reclutamento non possono prevedere il possesso obbligatorio di alcun master: questo sarebbe, infatti, un requisito specifico in più rispetto a quanto previsto dalle norme.
È solo Agenas ad aver fornito le linee di indirizzo per gli infermieri di famiglia, riconoscendo i master come titolo preferenziale per i concorsi ma stabilendo che tale funzione può essere ricoperta anche da personale che ne è privo, purché abbia sostenuto percorsi formativi specifici “di tipo regionale”. In conformità alle direttive Agenas la Regione ha avviato i processi di formazione per la nuova figura».
Stiamo parlando dell'infermiere di famiglia e di comunità, professionista sanitario che sarà introdotta anche in Sicilia, così come sta accadendo nel resto d'Italia.
Si tratta di una figura che, a differenza dell'infermiere tradizionale, opera in collaborazione con i medici di famiglia e con i nuovi ospedali di comunità. Può intervenire anche a domicilio e si occupa di medicazioni, piccoli interventi o anche semplici consigli.
Oltre a garantire un'assistenza più diretta ai pazienti, la presenza di queste nuove figure dovrebbe servire a limitare gli accessi alle altre strutture ospedaliere, soprattutto ai pronto soccorso spesso affollati.
Come spiegano dalla Regione, in tutta l'Isola sono previsti 767 infermieri di famiglia e comunità, di questi 207 sono già in servizio (con contratti a tempo determinato e indeterminato) tramite lo scorrimento di vecchie graduatorie, mentre 560 sono quelli da reclutare e assumere nei prossimi mesi, presumibilmente entro la primavera.
Le Asp devono così predisporre le procedure di selezione pubblica, «che sono in corso di definizione» assicura la Regione. I bandi di concorso sono insomma in arrivo nelle prossime settimane.
Secondo i dati forniti dalle Asp siciliane al Servizio 1 Personale del SSR, dipendente e convenzionato del Dipartimento Pianificazione Strategica - Assessorato Regionale della Salute, i 560 posti vacanti da coprire con le nuove assunzioni sono così distribuite:
- Asp Palermo 167
- Asp Catania 171
- Asp Agrigento 29
- Asp Caltanissetta 42
- Asp Enna 4
- Asp Messina 42
- Asp Siracusa 64
- Asp Trapani 41
- Asp Ragusa 0
L'ultima comunicazione dei dati risale al 31 marzo scorso, quindi «per completezza - spiegano dall'assessorato regionale della Salute - sono stati chiesti dati aggiornati in merito ai posti vacanti per il medesimo profilo, quindi è in corso una ulteriiore rilevazione numerica e contestualmente è stata avviata la definizione delle procedure di reclutamento del personale nelle Asp della Regione».
Nel frattempo, la Regione ha avviato un ciclo formativo attraverso il Cefpas. Il primo corso è partito a giugno e «nelle prossime settimane ne saranno attivati altri che permetteranno, entro dicembre 2025, a circa 600 infermieri di completare la formazione specifica», ha detto l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni.
«Il programma formativo è stato elaborato dal Cefpas, il centro regionale di formazione specialistica sanitaria – spiega Faraoni – su mandato dei dipartimenti Asoe e Pianificazione strategica, in attuazione della Missione 6 del Pnrr.
Gli infermieri di famiglia e di comunità svolgeranno il proprio ruolo nei distretti sanitari (case di comunità, cot, ospedali di comunità e unità di continuità assistenziale) e rappresenteranno una figura professionale centrale nel processo di assistenza a livello territoriale».
Sulle procedure selettive, l'assessore inoltre chiarisce che «Al momento i processi di reclutamento non possono prevedere il possesso obbligatorio di alcun master: questo sarebbe, infatti, un requisito specifico in più rispetto a quanto previsto dalle norme.
È solo Agenas ad aver fornito le linee di indirizzo per gli infermieri di famiglia, riconoscendo i master come titolo preferenziale per i concorsi ma stabilendo che tale funzione può essere ricoperta anche da personale che ne è privo, purché abbia sostenuto percorsi formativi specifici “di tipo regionale”. In conformità alle direttive Agenas la Regione ha avviato i processi di formazione per la nuova figura».
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