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Palermo bocciata su rifiuti e centri raccolta: ma per Rap e Comune "la linea non cambia"

L'Autorità garante della concorrenza bacchetta il Comune sulla gestione della raccolta e dei Ccr. L'assessore Alongi: "Dati vecchi, la realtà ora è diversa"

  • 2 luglio 2025

Cassonetti pieni di rifiuti nell'isola pedonale di Mondello

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Agcm, bacchetta (e anche pesantemente) il Comune di Palermo sulla gestione dei rifiuti in città. Otto i punti contestati. Secondo l’amministrazione comunale, però, l'autorità garante ha mostrato una fotografia datata a oltre un anno e mezzo fa. Da allora, sempre per il Comune, di strada (e progressi) ne sarebbero stati fatti.

Ma non è l’unica batosta a gravare sulle spalle dell’amministrazione in termini di rifiuti. Di recente, infatti, è arrivata una nota del Consorzio Sicilia RAEE che critica i centri comunali di raccolta della città definendoli non “a norma”. Immediata la replica di Rap: «Tutto regolare», secondo l'azienda che gestisce le strutture.

Andiamo per ordine: nelle scorse settimane, l’Agcm, in 10 fogli, ha sottolineato quelle che sono alcune delle criticità sul fronte rifiuti in città, come assunzioni, raccolta differenziata e VII vasca di Bellolampo, solo per citarne alcuni.

«L’Agcm ha mostrato una fotografia datata, perché parla di un quadro risalente a fine 2023 e inizio 2024 – spiega a Balarm l’assessore comunale al Verde cittadino, Pietro Alongi - Oggi, sugli 8 punti contestati, la maggior parte sono stati sono già superati: sono state effettuate alcune assunzioni, la differenziata è partita ed è stata estesa.

Inoltre - continua Alongi -, in merito alla VII vasca, pur non essendo di nostra competenza, è ripartita, ed è stato anche presentato un progetto, “La Settima Bis”, che è stata già finanziata con 15 milioni di euro, dove potranno essere abbancati oltre 1 milione e mezzo di tonnellate di rifiuti. E, ancora, sul parco macchine, altro punto contestato, siamo riusciti a metterlo in moto grazie alle assunzioni. Quindi, stiamo predisponendo una relazione dettagliata in cui replichiamo che le criticità osservate sono, ormai, superate».

Tuttavia, non è l’unica batosta, quella di Agcm, ad arrivare e a gravare sul Comune di Palermo. Il consorzio Sicilia Raee, infatti, di recente ha criticato i centri di raccolta del capoluogo siciliano. «Con una nota datata 16 giugno, il Consorzio bacchetta pesantemente l’amministrazione comunale e dichiara che i Ccr sarebbero fuori “legge” – fa sapere la consigliera comunale, Sabrina Figuccia -. Il Consorzio diffida la Rap e, mettendola in mora rispetto all’eventuale sottoscrizione di un accordo con l’ente.

Una situazione del genere mette in allarme me, presidente della Commissione Partecipate e l’intero Consiglio comunale. Durante una riunione, avuta, nei giorni scorsi con i maggiori vertici dell’amministrazione comunale, ho chiesto di fare chiarezza e ho convocato, con urgenza, tutti gli organismi.

Perché, se fosse vero quello che evidenzia il Consorzio, ci sarebbero due ordini di problemi - aggiunge Figuccia -: il primo sanitario e ambientale e di carattere gestionale dei Ccr. Il secondo, invece, di carattere economico. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale dia una risposta concreta a ciò».

In merito alla nota del Consorzio Sicilia Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), la Rap precisa: «In attuazione del Dgl 49/2014, l’azienda ha provveduto a sottoscrivere gli accordi di primo livello con il consorzio Nazionale Raee con sede a Milano, che ha stipulato un accordo di programma con Anci, Confindustria, Utilitalia e Assoambienti. Per quando riguarda gli accordi di secondo livello, non obbligatori, nel caso specifico quelli con il Consorzio Raee Sicilia, dovrebbero essere prima vagliati dal Comune di Palermo e con la Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti dell'Area Metropolitana di Palermo».

«I nostri CCR – puntualizza il presidente della Rap, Giuseppe Todaro – sono assolutamente in regola. Spesso i rifiuti generati da apparecchiature elettriche ed elettroniche vengono vandalizzati e non possiamo neanche procedere al loro riuso, che non è obbligatorio.

Quindi, per quanto ci riguarda, la linea dell’azienda non cambia: ben vengano nuovi accordi e nuove proposte per migliorare la qualità del servizio, ma tutto deve necessariamente passare, lo ribadisco, per una regolamentazione con l’ente di governo territoriale (Srr) e con il Comune di Palermo affinché vengano stabiliti criteri e modalità dei conferimenti, con la facoltà di riconoscere anche agevolazioni sulla Tari o premialità specifiche.

Non è pensabile – conclude il presidente di Rap - che qualcuno decida autonomamente di proporsi o di gestire i nostri Ccr poiché pubblici. Ci siamo resi disponibili, qualora avessero sottoscritto un accordo con il Comune, a collaborare. Ma senza garanzie o indicazioni da parte dell’ente di governo territoriale non possiamo avallare nessuna pretesa».
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