Parte la seconda fase di “Garanzia giovani” in Sicilia: 205 milioni per tirocini e stage
Di queste risorse, 81 milioni sono rivolti ai Neet (i giovani fra i 16 e i 29 anni che non lavorano e non studiano), mentre altri 124 milioni per disoccupati fra i 16 e i 35 anni

Per quel che riguarda i Neet, il numero di azioni sarà limitato e riguarderà prevalentemente uno stanziamento di risorse per riportare i giovani tra i 15 e i 18 anni dentro un circuito formativo (con una previsione di impiego di 24 milioni). Altri 19 milioni andranno alla formazione mirata all’inserimento lavorativo, mentre 13 saranno destinati al finanziamento di tirocini extra curriculari. A queste, vanno aggiunte ulteriori misure quali quelle di orientamento, assunzione e formazione in azienda e accompagnamento al lavoro.
Il piano per i giovani disoccupati, invece, prevede lo stanziamento di 45 milioni per i tirocini extracurriculari; altri 3,5 per gli apprendistati che portano a una qualifica o a un diploma; una somma uguale destinata ad apprendistati per l’alta formazione e la ricerca e 10 milioni di euro per il sostegno alle iniziative di start up dei giovani siciliani. Inoltre, sono stati investiti dei fondi anche nel servizio civile, differenziato tra nazionale (7 milioni) e regionale (8,6 milioni).
Il piano regionale, tuttavia, non rimane circoscritto all’Isola, ma destina ulteriori fondi alla mobilità regionale. Di questi, 9 milioni vanno al tirocinio in mobilità geografica, 5 per fare un’esperienza di servizio civile negli altri paesi dell’Unione europea e l’impiego di 10 milioni per consentire la mobilità professionale transnazionale e territoriale. Finanziati, quindi, periodi lavorativi anche fuori dalla Sicilia.
Dopo la prima fase di “Garanzia Giovani”, che aveva visto lo stanziamento di 130 milioni per contrastare il fenomeno della disoccupazione, si passa dunque a ulteriori irrorazioni di denaro per provare a porre un argine a una situazione che in Sicilia ha contorni sempre preoccupanti. Secondo il rapporto “Benessere equo e sostenibile”, infatti, il tasso di disoccupazione dell’Isola è pari al 21,8%, uno dei peggiori in Europa, nonché quasi il doppio della media nazionale, e il peggio è che, coi suoi 352mila disoccupati, il dato è pressoché stabile.
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